LA RINASCITA, WORK IN PROGRESS
Il Presepe vivente alla Badiazza
di Lally Famà
 Abbiamo incontrato il dott. Matteo Allone, responsabile
del Centro Diurno “Camelot” del Modulo Dipartimentale Salute Mentale Messina
Nord, nonché presidente dell’Associazione
“Il Centauro” o.n.l.u.s.
Tra le interessanti iniziative dell’Associazione, nel 2013, nasce l’importante collaborazione con la
Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali della Regione Siciliana, ed è
stata la stessa dirigente, la dott. Tommasa Siracusa, ad evidenziarne l’impegno
e gli sforzi che “Il Centauro” sta
compiendo per rendere possibile la fruizione del Monastero di Santa Maria della
Valle.
Lo stesso dott. Allone ci dichiara, “Quest’anno, abbiamo voluto presentare alla collettività la Prima Edizione
del ‘Presepe vivente’, per dare continuità al processo di Rinascita spirituale,
etica ed estetica di un luogo ritrovato, quello della Badiazza, simbolo per la
comunità locale e per l’intera città. Animato da operatori ed utenti del ‘Centro
Diurno’, con le musiche natalizie di Joseph D’Arrigo e con le luci e gli
allestimenti realizzati, unicamente, grazie ai contributi ricevuti dall’Associazione
con il 5x1000 ed al lavoro di volontari: Daniele Retto, Francesco Bongiorno ed
Antonio Cucinotta tra tutti”.
Chiediamo ad Allone quale sia l’importanza di un Presepe
all’interno di una struttura secolare come la Badiazza, ed il perché della
forma ottagonale “Il Presepe della
Badiazza, dalla simbolica forma
ottagonale che ripete la forma delle colonne del Monastero e simbolizza l’Infinito,
la Via, la Resurrezione di Cristo e dell’uomo, realizzato dall’artista Stello
Quartarone, vuole portare alla luce l’oltre che è nelle cose, per non subire lo
spirito del tempo, per non nascondersi dietro a convenienze contrabbandate da
impossibilità oggettive. Per costruire un mondo solidale in cui vivere ed
operare con orgoglio, dignità e passione. E seminare speranze perché la crisi
che viviamo che non è solo economica, ma anche e soprattutto di valori, è l’occasione
irripetibile per ritrovare le ragioni fondanti lo stare assieme. Coinvolti in
guerre, ingiustizie, disoccupazione, fame, infanzia e donne violate,
discriminazioni etniche, intolleranze religiose, mafie, poteri forti, il
Presepe della Badiazza vuole esprimere un messaggio di pace, di fratellanza, di
tolleranza culturale e religiosa. In un luogo che è stato crocevia di culture,
il Presepe è la possibilità insita nelle cose, la luce che penetra le tenebre,
la speranza, il coraggio della responsabilità. La fiducia che poi viene mattina
e che l’abisso non è l’ineluttabile, perché armonia o disperazione del mondo
dipendono da noi”.
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