SAPORI E CULTURA
Alla scoperta del “Biscotto Castriciano”
di Redazione
 Castroreale, paese medievale in
provincia di Messina situato sui monti Peloritani nord-occidentali, è famoso
non solo per la sua storia, le chiese, le opere d’arte, la suggestiva
processione del “Cristo Lungo” e gli splendidi panorami, ma anche per il
biscotto tipico castrense, nel dialetto locale U Biscottu Castriciano. In origine, fu ideato e prodotto
dalla suore Clarisse che, fino al 1866, abitarono il Monastero di Santa Maria
degli Angeli, di Castroreale, e per questo viene chiamato anche U Biscottu da Badissa. Attualmente, sono due i
Biscottifici locali, a conduzione familiare che lo producono, La Botteguccia, di Maria Elisa Rappazzo,
e il Biscottificio di Lucia Rappazzo,
i cui laboratori sono entrambi siti in contrada Santa Croce, a Castroreale. Per saperne di più sul biscotto
castrense abbiamo incontrato, direttamente, i produttori, i quali ci raccontano
che, fino a circa trent’anni fa, in paese, non si producevano più biscotti
castriciani; infatti, la ricetta era custodita, gelosamente, da alcuni
discendenti di panificatori castrensi scomparsi. Soltanto all’inizio degli anni
‘80, gli attuali biscottifici riuscirono ad entrare in possesso della ricetta,
che, però, conteneva solo l’elenco degli ingredienti e ciò non bastava. Mancava
tutto il procedimento: l’ordine in cui gli ingredienti dovevano essere
mescolati e i tempi di cottura.
Furono molti i tentativi e gli esperimenti
attorno al forno a legna, ma la costanza e la tenacia premiano e, un giorno,
dopo anni e anni, fu sfornato l’originario biscotto castriciano e il suo aroma
delizioso ricominciò a inondare le stradine del paese. Questi gli ingredienti semplici,
genuini e non più segreti del biscotto castriciano: farina, lievito, strutto,
zucchero, sale e aromi naturali, in particolare, cannella, chiodi di garofano
tritati e semi di anice. Banditi i conservanti. Preparare i biscotti castriciani
richiede dalle sei alle otto ore! Esistono due versioni: quella
morbida, sfornata dopo la prima cottura, ottima da mangiare sia da sola, sia
farcita con marmellata o nutella, sia come accompagnamento a un gelato, e
quella dura, infornata per la seconda volta, da inzuppare nel caffellatte, nel
vino dolce o da gustare con la granita al limone. Il biscotto castriciano si
caratterizza per la sua versatilità: buono a colazione, come spuntino, a
chiusura del pranzo tuffato nella Malvasia, adatto anche a chi, per problemi di
salute, non può mangiare troppo zucchero, in quanto non molto dolce. U Biscottu
Castriciano, un biscotto dal gusto “antico”.
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