MESSINA
Messina – Casa Noemi: “Ero straniero e mi avete accolto”
di Redazione
 Venerdì
28 dicembre, così come ormai accade da qualche anno, il gruppo “Padre
nostro…Padre di tutti” e l’Associazione Amici dei Santi Angeli-Misolida ONLUS
si sono recati presso “Casa Noemi” (centro di accoglienza per migranti, gestito
dalle Figlie del Divino Zelo di Faro Superiore) per trascorrere un pomeriggio
di festa con dei minori non accompagnati e alcune famiglie indigenti. Abbiamo
vissuto quello che in questi giorni di festa fanno tutti nelle loro case,
racconta la volontaria Marisa Mangano: riunirsi tra amici per una tombolata o
una partita al “Mercante in Fiera”, condividere una cena, chiacchierare e
cantare con gioia insieme, divertirsi con un ironico Babbo Natale capace di
distribuire doni e simpatia, il tutto arricchito dall’atmosfera magica del
Natale caratterizzata dal calore dei piccoli gesti.Un
momento particolarmente significativo e toccante è stato quello che ha visto i
presenti pregare Dio e cantare l’inno del proprio Paese; all’improvviso, la
preghiera, la musica e le parole del Camerun, della Costa D’Avorio, delle
Filippine, del Gambia, dell’Italia, della ex Jugoslavia e della Nuova Guinea,
espressione di confessioni e culture diverse, si sono fuse come un incanto di
Natale, in un solo Dio e in un solo popolo. Osservare gli occhi smarriti e
pieni di speranza di questi fratelli mi ha riportata indietro con la mente a
quel tragico 28 dicembre di 110 anni fa e ho pensato che forse quegli occhi
sono simili a quelli dei messinesi superstiti al tragico terremoto che ha
distrutto la nostra Città, spezzando affetti e legami. Questi ragazzi sono
anche loro costretti a fuggire dal loro Paese di origine e separati dai loro
affetti, hanno perso le loro radici e si ritrovano come sospesi nello spazio e
nel tempo, alla ricerca di una vita migliore e di un destino diverso. L’auspicio
per l’anno nuovo è che per ciascuno di loro ci sia una rinascita come per
Messina che, dopo la catastrofe, è riuscita a risorgere diventando, nonostante
le sue grandi difficoltà, una Città sempre ospitale e generosa, incarnando così
il grande messaggio di Gesù: “Ero
straniero e mi avete accolto”.
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