MESSINA
Messina Social City: Nota del presidente del consiglio comunale Claudio Cardile per ristabilire la verità
di Redazione
 “Sono costretto a intervenire, ancora una volta, per ristabilire la
verità sulla vicenda del Contratto di servizio tra il Comune di Messina e l’Azienda
Speciale Messina Social City, in quanto vi è qualcuno che, in modo strumentale, aizza i lavoratori scaricando sul Consiglio
comunale le responsabilità dell’eventuale
mancato pagamento delle spettanze”. È quanto precisato, con una nota
dal presidente dal Consiglio Comunale, Claudio Cardile. “È opportuno chiarire – prosegue il presidente Cardile – in maniera inequivocabile e inconfutabile
che il pagamento delle fatture non dipende
in alcun modo dall’approvazione della modifica dello schema di contratto di
servizio, né tantomeno dalla mancata adozione della ratifica del contratto di
servizio (registrato dal dirigente ai Servizi
Sociali in maniera difforme da quello a suo tempo adottato dal Consiglio
comunale). In sostanza, il rapporto
tra il Comune di Messina e la Messina Social City è il medesimo da quando è
stata istituita l’azienda speciale e,
dunque, così come si sono pagate fino ad oggi le fatture, così si può fare per
il futuro, finché il Consiglio comunale non avrà adottato il nuovo contratto di
servizio. È evidente, dunque, che
qualcuno intende mettere pressione e condizionare il Consiglio comunale
adducendo motivazioni errate. In ogni
caso, è opportuno precisare che la proposta di delibera di cui all’oggetto è
giunta alla Presidenza del Consiglio comunale in data 18/07/2019 con prot.n. 223179
(vale a dire, soltanto questa
mattina), per cui è opportuno che il Civico consesso abbia il tempo di poter
esaminare l’atto con assoluta
tranquillità e in coscienza. Si fa presente, altresì, che il presidente della
Commissione Bilancio sta provvedendo a
integrare l’ordine del giorno della Commissione di lunedì inserendo questa proposta di delibera. Tra l’altro,
fino ad oggi i consiglieri comunali hanno dimostrato di avere le capacità di
esaminare le proposte di delibera in tempi più che europei ed eventualmente sistemarle anche dal punto di
vista tecnico. Sta sbagliando – conclude Cardile – chi pensa che il Consiglio
debba avere il ruolo di mero ratificatore di atti: il Civico consesso, infatti,
in assoluta autonomia, detta i tempi
della propria attività nel rispetto del quadro normativo e nell’interesse generale della collettività”.
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