mercoledì 27 febbraio 2019
MESSINA
Città Metropolitana di Messina – “Ente Virtuoso”, il deficit è di 12 milioni di euro solo a causa del il prelievo forzoso applicato dallo Stato italiano
di Redazione
La
Città Metropolitana di Messina, così come tutte le ex Province siciliane,
attraversa da tempo una grave crisi finanziaria che trova origine in una scelta
politica che, nei fatti, si è rivelata errata nei contenuti e nei metodi. La
situazione appare del tutto paradossale se si pensa che, dal punto di vista
gestionale, Palazzo dei Leoni è un Ente virtuoso e che lo stato di deficit
economico è causato dal “prelievo forzoso” che lo Stato italiano ha attivato e
che, a pieno regime, comporta per l’ex Provincia di Messina la sottrazione di
ben 25 milioni annui. Analizzando lo stato di fatto, nel dettaglio si può
affermare che la situazione finanziaria della Città Metropolitana di Messina è
stata caratterizzata dalla consistente riduzione delle risorse disponibili per
l’esercizio delle proprie funzioni per effetto di: norme che hanno previsto
minori assegnazioni; norme che hanno previsto l’obbligo di riduzione della
spesa corrente dell’Ente e il contemporaneo riversamento di risorse nel
bilancio dello Stato.
Le
principali norme che hanno introdotto l’obbligo di riduzione della spesa
corrente dell’Ente e il contemporaneo riversamento allo Stato di risorse di
bilancio di parte corrente sono: il D.L. 66/2014 con il quale è stato previsto
il concorso della Provincia Regionale di Messina alla riduzione della spesa
pubblica, quantificato dallo stesso Ministero, quale quota parte della somma di
euro 510 milioni di cui alla lettera a)
quale quota parte della somma di euro 1 milione di cui alla lettera b) e quale quota parte della somma di
euro 5,7 milioni di cui alla lettera c)
del comma 2, dell’art. 47 del D.L. 66/2014; la legge 190/2014 con la quale è
stato richiesto alle Province un concorso al contenimento della spesa corrente
quantificato dall’art. 1 comma 418 della legge 190/2014 in 1 miliardo per il
2015, 2 miliardi per il 2016 e 3 miliardi dal 2017.
Il
concorso richiesto alla Città Metropolitana di Messina, dalle superiori norme
dall’anno 2014 al 2018, è stato quantificato in 89.675.802,21. Per effetto
delle superiori norme, la spesa corrente fino al 2018 si è ridotta rispetto a
quella del 2013 di euro 89.675.802,21, a parità di funzioni e competenze
attribuite alle ex Province siciliane che, a differenza delle Province delle
Regioni a statuto ordinario, non sono state interessate dal processo di
ridimensionamento delle competenze e del personale previsto dalla legge 56/2014
(Delrio), né, tantomeno, dalle successive manovre di finanza pubblica, con le
quali si è proceduto a sterilizzare, in parte, l’effetto del cosiddetto
prelievo forzoso. In ordine al prelievo forzoso dello Stato, si precisa che: gli
importi di cui sopra sono stati stanziati nei bilanci della Città Metropolitana
di Messina come trasferimento a favore dello Stato, ciò ha comportato una
consistente riduzione delle somme stanziabili per l’erogazione dei servizi; qualora
l’Ente non versi le superiori somme allo Stato, lo stesso provvede a prelevarle
alla fonte tramite l’Agenzia delle Entrate (sul gettito RCA e sul gettito IPT –
Imposta Provinciale di Trascrizione).
La
condizione, che prelude a una situazione di “dissesto indotto”, sostanzialmente
determinatasi a causa del cosiddetto “prelievo forzoso” dello Stato, oltre che
per i ridotti interventi finanziari di Stato e Regione Siciliana, non ha
consentito all’Ente di poter approvare un’ipotesi di bilancio in pareggio per l’anno
2018, stante lo squilibrio di circa 12.000.000,00 di euro. Occorre precisare
che, qualora l’Ente dovesse procedere alla dichiarazione di dissesto finanziario,
Palazzo dei Leoni sarà, comunque, oggettivamente impossibilitato a rimuovere le
cause che lo hanno determinato (art. 245, comma 3 del TUEL), non derivando tale
stato da fatti gestionali dell’Ente, ma dall’applicazione di normative
contabili statali e regionali, così per come fin qui descritto, su cui non è
possibile incidere.
Infine,
si fa rilevare che la mancata approvazione del bilancio preclude all’Ente di
utilizzare i finanziamenti per gli investimenti sulla viabilità (Masterplan) e
l’edilizia scolastica, in parte concessi e in parte in corso di assegnazione,
che, pertanto, potrebbero essere revocati, con evidenti ricadute sulle già
precarie condizioni in cui versa la rete viaria e l’edilizia scolastica. Tutto
ciò ha indotto La Città Metropolitana di Messina ad adottare iniziative volte a
determinare un intervento concreto da parte del Governo nazionale che, insieme
a un’azione di sostegno finanziario da parte della Regione siciliana, dovrà
garantire le necessarie risorse economiche alle Città Metropolitane siciliane e
ai Liberi consorzi, da troppo tempo in condizioni di sofferenza finanziaria.
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