ROMA
In mostra nell’Aula Pocchiari, i volti dei migranti in una serie di ritratti di Francesco Francia
di Redazione
 La
salubrità dell’acqua, danni dell’alcol e della droga, l’importanza della
prevenzione, le regole per l’igiene e la sicurezza alimentare, il contagio dell’hiv
e delle altre malattie sessualmente trasmesse e i diritti sanitari degli
stranieri in Italia sono i temi dei “poster scientifici” realizzati dai
migranti nell’ambito del ciclo di seminari “Scienza senza Frontiere” che l’Istituto
Superiore di Sanità, in collaborazione con la cooperativa Tre Fontane, ha
organizzato per parlare di salute e prevenzione ai giovani migranti richiedenti
asilo, ospiti dei Centri d’Accoglienza Straordinari (CAS) Codirossoni,
Casilina1 e Casilina2. Il
convegno finale del 28 giugno, aperto da una lectio magistralis di mons. Andrea Manto, medico e direttore del
Centro per la Pastorale della Famiglia della Diocesi di Roma, su Scienza, Fede
religiosa e pregiudizio popolare. Presentati questi poster, nell’Antiaula
Pocchiari, la mostra In primo Piano, una galleria dei volti dei ragazzi
partecipanti al progetto ritratti dal fotografo Francesco Francia. Le
riflessioni conclusive della sessione dei Poster, cuore del convegno in cui i
ricercatori e gli esperti dell’ISS che hanno condotto i seminari hanno
dialogato sui lavori dei migranti, sono stati affidati al giornalista
scientifico Pietro Greco che aveva aperto i seminari con la lezione Le radici
ellenistiche e arabe della cultura scientifica.
Al
termine della tavola rotonda sui temi della sanità e dell’immigrazione, un
gruppo di ragazzi migranti e un gruppo di ricercatori e esperti hanno suonato insieme
un brano preparato per il convegno. L’iniziativa di questa mostra/convegno,
condotta da un gruppo di esperti dell’ISS appartenenti a diverse strutture dell’Ente,
ha celebrato anche i venti anni dell’Italian Focal Point Infectious diseases
and migrant, coordinata dall’Istituto e che rappresenta una rete di esperti
nazionali di diverse istituzioni che si occupano del fenomeno migratorio. “I sette poster che sono in mostra sono il
segno che la scienza è, oltre che un veicolo di inclusione, un terreno comune
sul quale costruire cultura e valori condivisi – ha affermato il presidente
dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi –. Educare a proteggere la salute è anche uno strumento di tutela per
tutti noi che siamo, innanzitutto, una comunità umana che risponde agli stessi
bisogni clinici e sanitari”.
I
poster esposti riflettono i temi trattati tra i quali c’era anche la metodologia
di costruzione di un poster per favorire la sintesi anche grafica dei concetti
sfruttando più linguaggi, compreso quello visivo. I giovani migranti hanno,
così, operato, durante l’ora di italiano, insieme ai loro insegnanti, una
sintesi delle lezioni ascoltate lavorando così, contemporaneamente, sulla
scrittura, sull’apprendimento di nozioni scientifiche e di educazione
sanitaria, oltre che, in alcuni casi, di disegno e grafica. “Quest’iniziativa dell’Istituto Superiore di
Sanità è molto bella e molto opportuna – sottolinea mons. Manto –, perché
indica una via concreta di accoglienza e integrazione basata sull’informazione
e sull’educazione, oltre che sulla costruzione di un linguaggio culturale e
valoriale comune capace di creare una condivisione reale”. I sette poster,
tutti ricchi di suggestioni diverse, ripropongono i temi affrontati nei
seminari anche in una chiave creativa, ma anche di acquisizione di consapevolezza, come per esempio nel
caso di un disegno a matita campeggia la scritta: “se non mi prendo io cura di me chi lo farà?”.
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