CALO DEMOGRAFICO
Popolazione italiana sempre più anziana
di Redazione
 L’Istat
rileva un calo demografico, nel 2017, della popolazione italiana. I residenti
in Italia sono scesi a 60milioni e 494mila, con una diminuzione rispetto all’anno
precedente di circa 100mila unità. Diminuiscono anche le nascite, con solo
464mila nati, calo del 2%. I decessi sono stati, invece, 647mila, 31mila in più
del 2016 (+5,1%). Il saldo naturale della popolazione, nel 2017, è, dunque,
negativo (-183mila) e registra un nuovo minimo storico. Aumentano gli stranieri
in Italia, secondo gli Indicatori demografici dell’Istituto di statistica. Nel
2017, il saldo migratorio con l’estero, positivo per 184mila unità, registra un
incremento sul 2016, quando fu pari a +144mila unità. Aumentano le
immigrazioni, pari a 337mila persone (+12%), mentre diminuiscono le
emigrazioni, 153mila (-2,6%). L’Italia è uscita “dalla fase di diminuzione che
aveva contraddistinto la dinamica migratoria” durante la crisi “segnando, nel
2017, il più elevato numero d’ingressi dell’ultimo quinquennio”.
Speranza
di vita stabile, 80,6 anni per gli uomini, 84,9 per le donne. Stabile – secondo
gli Indicatori demografici dell’Istat –
la speranza di vita degli italiani alla nascita, pari a 80,6 anni per gli
uomini, come, nel 2016, e a 84,9 anni per le donne, contro gli 85 anni del
2016. In virtù dei più rapidi miglioramenti nella mortalità maschile, se
confrontati con quella femminile, il gap di genere si riduce, nel 2017, a soli
4,3 anni. Si tratta del più basso divario riscontrato dalla metà degli anni ‘50,
un periodo quest’ultimo dal contesto profondamente diverso rispetto a quello
attuale, in cui le donne tendevano anno dopo anno ad ampliare le distanze dagli
uomini. Leggere variazioni a livello territoriale. I valori massimi continuano
ad aversi nel Nord-est del Paese, dove gli uomini possono contare su 81,2 anni
di vita media (+0,1 sul 2016) e le donne su 85,6 (invariata). Quelli minimi,
invece, si ritrovano nel Mezzogiorno con 79,8 anni per gli uomini (-0,1 sul
2016) e 84,1 per le donne (-0,2).
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