mercoledì 20 dicembre 2017
IL RITORNO
Rientrano le Salme Reali... il regalo di Natale
di Alfonso Saya
 Non
mi scandalizzo come tanti Italiani, per l’arrivo in Patria dei Resti Reali
della “Mamma d’Italia”, la sublime Regina Elena che ha scritto a Messina “una
Pagina indimenticabile, una Pagina regale”, in cui rifulge la sua Bellezza
Morale, il giorno della sua più grande sventura, Sua Maestà, la Regina
intrepida si è piegata e ha pianto tra le sue rovine, è stato per Lei uno
schianto! Con la sua mano pietosa ha raccolto i feriti e i bambini e... gli
orfanelli se li strinse al suo cuore in un supremo gesto d’amore... . Non mi
sono scandalizzato – dicevo – non è stata aperta una ferita come ha detto un
candidato alla Presidenza del Consiglio, ma l’ha chiusa, è stato, anzi, un
gesto pacificatore, al bando la polemica politica, quindi, è “un fatto positivo”
– come ha affermato lo storico Lucio Villari – che è stato il mio professore di
Storia contemporanea, “Seppellire i Morti è un compito che ci assegna il
Vangelo”, a prescindere del giudizio storico.
Il
ritorno dei Resti Reali è avvenuto in gran segreto, invece di essere accolti
con i massimi onori, specialmente, nei riguardi della Regina Elena tanto amata
dal popolo italiano perché era “una donna eccezionale, si vuole aprire per Lei
il processo per la sua canonizzazione per farla ascendere, meritatamente, agli
onori degli Altari. Come Madre Teresa era sempre vicina ai malati… lo afferma l’Associazione
internazionale delle “Dame e dei Cavalieri della Carità”. Il Ritorno è avvenuto
in gran segreto. Perché? Si è avuto vergogna, erano in pericolo le Istituzioni
repubblicane? Niente affatto, è stato una “deminutio”, mentre, in Russia, la
traslazione degli Zar è stata fatta con una grande, consona cerimonia. “Perché tante polemiche?”, afferma lo
storico Villari. Non dimentichiamo che la sepoltura è avvenuta in Piemonte,
nella Contea Savoia, e non dimentichiamo che a Messina c’è un Monumento in
onore della Regna Elena che soccorse i feriti del Terremoto del 1908. “Chi conosce la Storia – così suggella il
suo saggio articolo lo storico Lucio Villari – deve capire”. “La Storia
non è vendicatrice, non è giustiziera” – al dire di Benedetto Croce –, ma
giustificatrice.
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