mercoledì 29 novembre 2017
STORIA
Benito Mussolini si convertì prima di morire. Lo rivela un libro di don Ennio Innocenti
di Alfonso Saya
 Ho
letto, con tanto interesse, un libro di don Ennio Innocenti che afferma,
attraverso tanti episodi illuminanti, la conversione di Mussolini, il suo
riavvicinamento alla Fede Cattolica, specialmente, nel periodo della Repubblica
di Salò prima della sua rottura della sua relazione con Claretta Petacci,
sollecitata dal grande Papa, “Pastor angelicus”, Pio XII. Questo libro,
recensito dal grande giornalista-storico Luciano Garibaldi (la sua recensione è
stata pubblicata dal Giornale cattolico “Avvenire”), è frutto di una lunga
ricerca. L’autore ha attinto, al riguardo, preziose informazioni e confidenze
da Padre Eusebio, minore cappuccino, chiamato il “frate nero” proprio per i
suoi rapporti con il duce. Ha avuto 26 incontri e in uno dei quali, il 14
novembre1944, è riuscito a confessarlo e comunicarlo. Quella confessione – ha
raccontato padre Eusebio all’autore – durò mezz’ora e, alla fine – parole
testuali – “eravamo tutti e due in
lacrime…”. Secondo l’autore, il duce ha dato segni del suo cammino
spirituale. In gioventù, era stato un socialista di grido, aveva fatto
professione di ateismo e ha sfidato Dio – come dichiara lui stesso: “Da giovane, ero un eretico, con la
Conciliazione sono diventato religioso in politica, ora mi sento religioso
anche nella mia vita intima”.
Anzi,
questa dichiarazione – che io definirei professione di Fede – l’ha fatta a
Villa Feltrinelli, sul lago di Como, il 14 dicembre 1944, in piena Repubblica
di Salò, e il giorno dopo aver fatto questa impressionante dichiarazione o
meglio professione di FEDE si è confessato e comunicato. Questo è uno dei tanti
episodi del suo cammino spirituale, Un altro episodio rivelatore quando è
entrato in un famoso santuario mariano e all’uscita ha dichiarato: “Se io sono entrato in questo famoso santuario,
non l’ho fatto per rendere un omaggio superficiale alla Religione dello Stato,
ma per intimo convincimento, poiché penso che un popolo non può essere grande e
potente, non può essere consapevole dei suoi doveri, se non si accosta alla
Religione”. Un’altra tappa del Cammino spirituale è contenuta nella seconda
parte del libro, che riporta un saggio di mons. Francesco Spadafora, teologo
all’Università Pontificia del Laterano, che rivela i rapporti di amicizia del duce,
con suor Elena Aiello che ebbe una “rivelazione celeste”, una profezia che
invitava Mussolini a non entrare in guerra. Questo libro interessantissimo,
che
io ho letto con tanto interesse e passione, è stato boicottato perché “rompe il
Muro di silenzio” e nessuna Casa Editrice lo volle pubblicare, vani sono stati
tutti i tentativi del coraggioso sacerdote. Fra i pochi studiosi che hanno richiesto
e divulgato l’Opera, il “Principe degli Storici”, il prof. Renzo De Felice, autore
dell’Opera omnia di Mussolini. “SINE IRA ET STUDIO”. Va il merito, bisogna darne
atto, al Giornale Cattolico “Avvenire” e al giornalista, Luciano Garibaldi, mio
fraterno amico.
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