BANKITALIA
Tesori caduti nell’oblio
di Alfonso Saya
 Apprendo,
con grande meraviglia, che nel caveau di Bankitalia ci sono tesori d’immenso
valore storico ed economico che giacciano da settant’anni, dalla fine della
guerra. Io mi domando – e questa mia domanda, ovviamente, se la faranno anche i
lettori – perché questi tesori sono caduti nell’oblio? Di chi è la colpa? E
perché non se ne parla e non si ha la curiosità di sapere il contenuto? Perché a
nessuno interessa? È un mistero che bisogna, al più presto, svelare! Si dice
che ci sono molti gioielli del Duce e di casa Savoia: lingotti d’oro, anelli di
platino, pezzi d’avorio, decorazioni civili e militari, il collare dell’Annunziata,
la più alta onorificienza di cui è stato insignito Benito Mussolini, per cui
era il cugino del Re, e che portava con sé, il 27 aprile, alla vigilia del suo
martirio (quando fu arrestato dai partigiani), monete d’oro e d’argento,
documenti pubblici e privati, francobolli, servizi d’argento dei Savoia da 600
pezzi, libretti di risparmio degli ebrei italiani di Salonicco, beni preziosi
recuperati dal sisma di Messina e Reggio del 1908, sono oggetti trovati sotto
le macerie: anelli, orecchini, orologi depositati nel suddetto caveau di Bankitalia. Ci sono depositati centinaia di pacchi dal misterioso contenuto. Ma perché nessuno
li apre? Mistero! Possibile che nessuno, e sono trascorsi settant’anni, si è
dato una mossa per vedere che cosa c’è in quei pacchi? Ci sono state
interrogazioni da parte di parlamentari che hanno trovato un muro di gomma e
non si è venuto a capo di nulla. La filiale della Banca d’Italia ha custodito,
dal 1945 al 1953, i vestiti del Duce e dell’eroina dell’Amore, Claretta Petacci,
catturati a Dongo e – ripeto – i gioielli de Duce e di Casa Savoia, il Collare
dell’Annunziata, le spille, gli orecchini e le medagliette di famiglia con la
Madonna e Gesù Bambino Gesù sequestrati a Donna Rachele. Tutto questo immenso tesoro
dimenticato potrebbe costituire un Museo Storico e artistico e diventare
Patrimonio pubblico.
|