PERSONAGGI
Antonella Lumini – Un’eremita a Firenze
di Tiziana Santoro
 Paolo
Rodari, giornalista, saggista e romanziere in una recente pubblicazione ha dato
voce alla “Custode del Silenzio”. L’autore
ha incontrato Antonella Lumini a Firenze, a condurlo da lei era stata l’inchiesta
sugli “eremiti di città”, commissionata dal suo giornale, ma anche il desiderio
di conoscere e approfondire le abitudini e lo stile di vita di questi “moderni
mistici”. La protagonista è una donna molto attiva e indipendente che lavora
presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Donna coltissima,
conoscitrice delle filosofie orientali e del cristianesimo, ha vissuto
viaggiando e sperimentando la pratica della pustinia e del silenzio.
Raccogliersi nel silenzio, spiega Antonella “permette alle persone di staccare dalle tensioni e dal continuo
bombardamento mediatico che incombe (…) Il
silenzio non è mancanza di suono, ma mancanza di rumore”. L’interlocutrice
di Rodari è convinta che l’uomo abbia perso ogni equilibrio e misura e che
debba ritrovarsi, attraverso la natura e la meditazione.
Cercare
il silenzio, tuttavia, non significa estraniarsi dalla realtà, ma vivere,
consapevolmente. La ricerca di Antonella non nasce dall’inquietudine, né dal
dolore scaturito dall’esperienza della malattia e dei lutti familiari, bensì
dalla nostalgia per quell’amore puro che provano i bambini. Il percorso di
ricerca affrontato da Antonella durante la sua vita non s’identifica con una
congregazione religiosa o un ordine, bensì ha richiesto indipendenza,
raccoglimento e confronto con gli altri. Nessuna regola, se non quella imparata
dal sacerdote Gino Bonanni, di mantenere l’equilibrio tra il dentro e il fuori,
fra il silenzio e l’ascolto. In una stanza raccolta della sua casa, Antonella
ospita giovani, lavoratori, professionisti e si raccoglie con loro nel silenzio
per fare esperienza del “qui ed ora”.
Padroneggiare
il presente consente di ascoltare i propri desideri, dolori, sensi di colpa per
conquistare quella distanza da essi, che è consapevolezza di sé. Riflettere –
sostiene l’eremita dei nostri tempi – sulle nostre reazioni ci aiuta a
comprendere l’origine di ciò che ci offende. Nell’eterno presente, attraverso
la meditazione, è possibile rivitalizzare la propria vita, smascherare se
stessi, accedere alla verità, senza vivere vulnerabili ed in balia delle
illusioni. Con stima e fiducia, dopo 30 anni di silenzio, Antonella dona a
Rodari i suoi diari, le sue riflessioni e la sua verità. Non sempre il giornalista
ha le chiavi d’accesso per comprendere, pienamente, il modo intimo e personale
con cui la sua interlocutrice sente e affronta la vita, tuttavia si abbandona, seppur
con qualche titubanza, all’esperienza del silenzio e del raccoglimento.
La
figura di Antonella è tutta immersa nella sua Firenze. Scrive Rodari: “Questa città sobria, dalle linee severe (…) mi appariva come un grande albero formato
da un immenso intrico di rami, un apparente caos nel quale, tuttavia, ogni cosa
era dove doveva essere”. La mistica è ritratta a lavoro, nelle sale della
prestigiosa Biblioteca Nazionale Centrale, mentre svela i tesori della sua Città
a Paolo: ora l’edizione Giuntina del “Decamerone”
(1527), ora il codice trecentesco della “Divina
Commedia” con le chiose di Jacopo; il giornalista non può non notare in lei
“quella fiorentinità antica, che sembra si sia sedimentata nelle sue cellule”.
Firenze è uno scenario sempre vivo nel racconto: che rimandi alle esperienze
autobiografiche di Antonella o che faccia da sfondo alle sue rivelazioni è
sempre lì, non mancano il luminoso giardino di Boboli, Piazza della Signoria
con l’adiacente e austera Badia Fiorentina, il vivace Quartiere Galluzzo.
Antonella
è un’eremita sui generis, ma è anche
espressione delle criticità intime della società dei nostri tempi. La mistica
cerca una via alternativa per sopravvivere alla giungla di ogni giorno,
reagendo con iniziative personali e sollecitando il coinvolgimento e la
compartecipazione degli altri. È sempre a Firenze che possiamo incontrare
Antonella, quando a Palazzo Vecchio, con l’Associazione
laica “Un tempo per la pace”, prende
parte ad Incontri e Convegni. Antonella, più spesso, si reca
nella Parrocchia Santa Lucia sul Prato dove tiene Incontri di meditazione, altrimenti
apre le porte della sua casa per dare ospitalità e condividere una tisana e momenti
di silenzio e raccoglimento.
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