L’INNO
A Don Bosco: Giù dai Colli un dì lontano...
di Alfonso Saya
 Lo scorso anno, si sono festeggiati i duecento anni dalla nascita del Santo torinese. Il 31gennaio, è
la Sua festa religiosa, che coincide invece, con il giorno della morte, che la
Chiesa chiama “dies natalis”, ovvero, giorno della nascita, poichè si rinasce
alla vita eterna. Quest’Inno, davvero toccante, è stato composto a Valsalice,
così si chiama la collinetta che domina Torino, e prende il nome dai numerosi
salici piangenti che la adornano. Su questa collinetta, sorge la Casa per
definizione, dei Salesiani, perchè quì vive, davvero, lo Spirito di don Bosco.
Qui si respira la Tradizione Salesiana, fatta di memorie e di ricordi. In
questo luogo vi è il Mausoleo dove don Bosco fu seppellito e vi rimase per ben
41 anni, fino al 1929, quando il suo venerato Corpo fu traslato a Valdocco (TO). La vigilia di quel fausto giorno, fu composto l’Inno “Giù dai Colli un dì lontano...”. La discesa, difatti, dal colle, fu
seguita da una marea di folla che si divideva in due ali per far passare il Corteo
da Valselice a Valdocco, seguito dai fedeli. A Valselice, don Bosco ha trascorso
gli ultimi giorni della sua Santa vita, passeggiando per quei vialetti
circondati dal verde, in carrozzella, non più sostenuto dalla salute ma assai
lucido mentalmente. Proprio allora pronunciò una profetica frase: “Starò quì, alla custodia di questa casa”.
All’ingresso dell’Istituto, c’è una lapide con su scolpita questa frase. Il direttore
dell’Istituto, difatti, dice: “Sentiamo la
presenza di Don Bosco in maniera assai forte”.
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