Associazione L'AQUILONE "CAVALLUCCIO MARINO"
Il Progetto “CAVALLUCCIO MARINO” ha la finalità di offrire agli utenti uno spazio ricreativo e ludico di alto contenuto riabilitativo per iniziative di carattere sociale che hanno, tra le finalità, la prevenzione e la riabilitazione di soggetti con disagio, nonché, la promozione ed attuazione di attività e servizi a difesa e sostegno di coloro che sono vittime di solitudine, marginalità, esclusione, diffondendo la cultura dell’accoglienza, della tolleranza e del rispetto della persona, relativamente, alle attività in mare, alla terapia assistita con gli animali ed al territorio.
L’elemento d’innovazione del Progetto “CAVALLUCCIO MARINO” è dato dalla sperimentazione di una nuova modalità e opportunità d’intervento sinergico, che viene svolta in ambienti naturali che, di per sé, stimolano alla scoperta, alla socializzazione, al rapporto positivo con l’altro, accrescendo il protagonismo del soggetto, ponendo al centro il benessere globale dello stesso.
MARETERAPIA: il mare, oltre ad essere un elemento naturale, biologicamente, indispensabile, rappresenta, da sempre, per l’uomo, una passione. L’esperienza in barca è ricca di implicazioni dal punto di vista psicologico: dall’incontro con il mare possono derivare spinte verso il potenziamento della personalità; la navigazione rappresenta un forte incentivo per la costruzione di un carattere forte e sicuro e una stimolazione all’utilizzo di energie costruttive interiori e di risorse proprie.
L’estraneità dell’ambiente marino rende nuova e diversa la presenza dell’altro: la barca diventa un acceleratore sociale, un moltiplicatore delle dinamiche di gruppo. Il mare è, dunque, un setting ambientale eccezionale e la possibilità di viverlo da protagonisti in barca costituisce un mezzo efficace di riabilitazione e di formazione, oltre che di potenziamento del proprio carattere.
IPPOTERAPIA: il supporto degli animali non solo per migliorare la qualità della vita, ma, anche, per fungere da terapia vera e propria attraverso interventi basati, principalmente, sull’affetto, sul rapporto interpersonale uomo-animale, con particolare riferimento alla sfera emozionale.
L’Ippoterapia si può definire come un intervento globale somato-cinetico e psico-cinetico che si potrebbe riassumere con la parola ippopsicosomatokinesi: il movimento strutturato del cavallo, all’andatura del passo ha una tale influenza sul “soma” (corpo) del soggetto e sulla sua psiche da permettere all’individuo di acquisire nuove capacità di performance.
L’uomo a contatto con l’animale, che per sua natura è imprevedibile e reagisce, soprattutto, ai segnali inconsci di chi lo sta guidando, stimola una serie di attività intellettive, quali concentrazione, memoria, stabilità emotiva, tranquillità e fermezza di carattere. Inoltre, con l’Ippoterapia si riesce ad ottenere una partecipazione “attiva” del soggetto che, acquisendo le capacità di dirigere il cavallo, diventa protagonista del rapporto che riesce ad instaurare con l’animale: cura, fiducia, amore, rispetto. Il cavallo non giudica, ma ti accetta come sei: tutto accade con semplicità e naturalezza. Si accede ad una dimensione spazio-temporale nuova. È un rito antico che si consuma: l’incontro uomo-animale vero, autentico, spontaneo.
|