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 lunedì 1 ottobre 2012

ALLUVIONI DELLA ZONA IONICA

I TRAGICI EVENTI DEL 2011 (VIDEO)

di Giovanni Tomasello


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Nel terzo anniversario della tragica alluvione dell’1 ottobre 2009 abbiamo deciso di interpellare un giovane presidente di un’associazione, la L.A.G. (Libera Associazione Giovanile), che fa capo al Centro Turistico Giovanile, e che ha sede a Mili San Pietro, il villaggio della città di Messina, che ha subito non pochi danni dalle alluvioni di marzo e novembre del 2011, dove ancora si stenta a intervenire (come, invece, è stato fatto, ma solo in parte, a Giampilieri e dintorni) per mettere in sicurezza l’abitato.

Qui non si sono registrate vittime, ma, dalle foto che pubblichiamo, il villaggio ha risentito parecchio da quella ondata di fango.

Per fare il punto della situazione, ad oltre un anno da quell’evento, ci siamo incontrati con Sebastiano Busà, presidente dell’associazione di cui sopra, per capire come stanno le cose oggi. “I danni si registrarono, soprattutto, in via Vallone e in via Burrone Marra, a Mili San Pietro. Aree attraversate da affluenti del torrente Mili che ricadono in una zona, particolarmente, delicata dal punto di vista idrogeologico. S’è intervenuto, subito dopo il fatto, con misure di emergenza su alcuni costoni pericolanti con apposizione di reti di contenimento per evitare nuovi scivolamenti di materiale roccioso a valle. Questo è avvenuto su una parte del costone in via Vallone e sopra via Burrone Marra e via Mancuso, dove ci sono stati danni. A parte questi interventi di somma urgenza, niente più. Nel luglio scorso, voglio ricordare, abbiamo avuto la visita, a Mili San Pietro, di rappresentanti della vecchia amministrazione comunale, dove, a quanto ho saputo (non ero presente all’incontro), buona parte della popolazione neanche si recò. Esiste un progetto di circa 500 mila euro per la viabilità in via Burrone Marra (con la realizzazione di un vascone per la raccolta di detriti) e con opere di consolidamento e d’imbrigliamento delle acque piovane. Ma non c’è stato spiegato – così continua – il motivo per cui un altro progetto, che coinvolge la via Vallone di importo attorno ad un milione di euro, non sia stato ammesso a finanziamento da parte della regione siciliana.

Per inciso politici hanno fattola passerella a Mili per annunciare il progetto, ma non hanno mai spiegato il motivo di questo blocco. I progetti sono del comune. La situazione è grave, per quanto riguarda il torrente Mili, che non è stato ripulito, fin dall’alluvione del 2010. Ci sono stati interventi, è vero, nella parte alta per allargarne il letto; ricostruzione di catene per fermare la forza dell’acqua e rifarne gli argini, ma al momento rimane pieno di detriti. Anche, fuori dal centro abitato abbiamo un altro problema serio provocato da una frana, sempre del marzo 2011, nella zona della chiesa Normanna, sulla riva destra del torrente Mili. Qui si è registrato uno scivolamento di detriti non indifferente e questo ha provocato un restringimento del letto del torrente di circa tre metri. Sia i detriti che l’acqua piovana, hanno abbattuto il muro d’argine sulla riva sinistra e qui non si è per nulla intervenuto. Ci sono abitazioni anche se isolate”.


Ritieni, per concludere, che una possibile nuova alluvione potrebbe scatenare un disastro tipo Giampilieri?

A parte gli interventi di somma urgenza, i problemi sono di un’entità tale che non si può riuscire ad arginarli solo in questo modo. E vorrei aggiungere le difficoltà di collegamento tra Mili San Pietro e Tipoldo, strada provinciale realizzata negli anni ‘90, peraltro in modo discutibile, dove furono tagliati costoni del torrente. Da allora, ci siamo, sempre, chiesti come fu possibile realizzare un’arteria senza adeguate protezioni, con muretti di contenimento inesistenti.

E un anno fa abbiamo scoperto che, addirittura, la provincia ha disconosciuto la proprietà della stessa; il comune non ne sa nulla e questa strada, ad oggi, non appartiene a nessun ente. Si continua a transitare, nonostante, i rischi per la sicurezza. La strada, a quanto ci risulta, venne realizzata su proprietà privata, senza aver mai corrisposto nessun risarcimento per l’esproprio subito.

Realizzazione che ha provocato l’ammaloramento di costoni, già, di per sé fragili. La strada, comunque, è importante per Mili San Pietro, per il suo storico legame con Tipoldo. È fondamentale, anche, sotto l’aspetto della protezione civile. Difatti, quando Mili rimase isolata, durante le alluvioni, l’unica strada che consentiva uno sbocco verso l’esterno rimase quella.

È la seconda via d’uscita da Mili, dopo quella principale del villaggio. Per cui, chiediamo che venga messa in sicurezza, per non rischiare di rimanere isolati dal resto del mondo”. (vedi il video)


 


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