Un pomeriggio lavorativo di fine
estate, con il vecchio “Giovanni Celeste”, che si ravviva di colori giallorossi
e bianco scudati. Ecco la Messina sportiva allo stadio per vedere il primo
derby della stagione. Una stagione che promette tante cose belle. Il Città di
Messina macina gioco e, senza timore, stordisce i cugini dell’ACR, i tifosi e i
tanti parenti in tribuna che esultano al gol di Giardina, su punizione al 35°
del secondo tempo.
Mister Gaetano Catalano cerca di
correre ai ripari con delle sostituzioni, ma, ormai, il risultato è segnato,
soprattutto, dopo il clamoroso rigore fallito dal capitano Cocuzza, nel primo
tempo.
L’ampio turn-over e i troppi
under in campo hanno prodotto un ‘gioco’ scialbo, un continuo scontrarsi a
centrocampo senza mai cercare l’affondo sulle fasce e i cross dal fondo (roba d’altri
tempi!). Oggi, dobbiamo accontentarci di vedere il calciatore che fermo aspetta
la palla, invece, di chiederla in corsa e anticipare l’avversario; un gioco
prevedibile che non porterà da nessuna parte.
Si è visto poco calcio in campo,
con il Città di Messina, maggiormente, motivato che ha prodotto tanto agonismo
e determinazione. Il campionato è questo: sudare fino alla fine, mordere il
pallone e, forse, arriveranno le vittorie.
Il Città di Messina avanti piano,
si è mosso bene. Bravo al mister Pasquale Rando e passaggio al turno successivo
della Coppa Italia, dove incontrerà il Ragusa. L’ACR deve far lavorare le fasce
e ordinare il gioco, altrimenti, per mister Gaetano Catalano, cominceranno i
primi “dolorini”. La piazza di Messina e i tifosi esigono un campionato di
vertice.
La giornata sportiva si è svolta
nel migliore dei modi; gli oltre duemila tifosi in campo si sono comportati
bene, nella curva sud si è assiepato il tifo per l’ACR e in tribuna il tifo per
il Città di Messina. La gara è scivolata via con la sola espulsione dell’attaccante
dell’ACR Parachì.
Buona la prestazione della terna
arbitrale diretta dall’arbitro Luigi Pillitteri, di Palermo.