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 mercoledì 29 agosto 2012

LETTERA APERTA

SOSTENIAMO L’ISTITUTO SUPERIORE DI FURCI

di Redazione


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Carissimi, la notizia del sottodimensionamento dell’istituto d’istruzione superiore della nostra Furci ha raggiunto, anche, me, parroco della nostra cittadina, lasciandomi, profondamente, rammaricato.

La storia giunta ai nostri giorni ci consegna un glorioso istituto che serve una notevole popolazione studentesca proveniente da Furci e dall’interland jonico, con un qualificato organico di apprezzati docenti, che, da ben 50 anni, gode dell’autonomia scolastica, segnando con successo il cammino di crescita dei nostri giovani con la sua proposta formativa.

Apprendere tale notizia esorta i principali organismi di partecipazione della parrocchia e me ad una riflessione, oltre che sollecita, ad alzare forte la nostra voce, per scuotere i fedeli e l’opinione pubblica ad esprimere, concretamente, solidarietà per la sorte del nostro istituto e compattezza nel chiedere una riconsiderazione della scelta del governo regionale che mortifica l’identità del nostro comune di Furci Siculo.

Prima, Furci ha perso l’autonomia scolastica dell’istituto comprensorio, perché l’applicazione della legge prevede l’accorpamento di scuole con un numero di studenti inferiore a 600. A distanza di un anno, viene sottodimensionato l’altro grosso istituto, quello superiore, per l’applicazione della medesima legge, rendendo vani gli sforzi messi in atto, finora, nel dialogo con le istituzioni regionali.

Oggi, con questi atti assunti, senza alcuna lungimiranza – in quanto l’accorpamento dell’istituto comprensorio con l’istituto d’istruzione superiore, che vedrebbe una popolazione scolastica di più di 950 studenti, è soluzione non pensata o non voluta – non viene danneggiata solo la scuola presente nel territorio, ma mortificata l’identità della nostra città, che perde principali e prestigiosi ruoli e servizi istituzionali a beneficio della collettività. Tale scelta, inoltre, cancella in pochi attimi una storia con fatica ed impegno custodita, fino ad oggi, con onore, formando generazioni di giovani. La conseguente perdita dei servizi legati alla dirigenza della scuola e al settore amministrativo non può non produrre disorientamento – sia tra gli studenti, sia tra i docenti – disagio acuito dall’attuale crisi economica, finanziaria e sociale che coinvolge l’intero Paese. In un tempo in cui abbiamo bisogno di certezze, una scelta che – seppur rispettosamente – definiamo inopportuna, contribuisce a rendere fragili sia il tessuto sociale che gli animi, inaspriti da molteplici prove, chieste in nome di un bene superiore, che, però, in questo caso, non rispetta la centralità della persona umana. Purtroppo, la nostra mente e il nostro cuore in questo momento vengono sfiorati dalla tentazione di ritenere che tale scelta possa essere dettata solo da strumentali motivi politici, da accordi preconfezionati che non rispettano la storia e la meritocrazia, dall’assicurare poltrone ai pochi eletti come privilegio e non per giustizia.. Dio ci liberi da eventuali logiche perverse!

Come tacere o fingere di non vedere l’attuale disagio e le conseguenze di un atteggiamento ingiusto! Non ci permettiamo di discutere l’applicazione della legge, ma invitiamo ad una saggia individuazione di quella soluzione che metterebbe insieme l’applicazione della norma e la tutela dell’autonomia scolastica a Furci, che vanterebbe una notevole popolazione scolastica.

Insieme ai membri del CPP e del CPAE facciamo pressante richiamo alle istituzioni locali, provinciali, regionali e nazionali, affinché, nelle sedi opportune facciano giungere forte la nostra voce. Auspichiamo un serio dialogo aperto al confronto, che rispetti la storia e i meriti di Furci e dell’istituzione scolastica che, in essa, opera. Chiediamo il soccorso della politica, facendo appello a quanti, a vari livelli, sono impegnati in questo delicato ambito di servizio – posti a così grande responsabilità grazie al voto di fiducia espresso dai furcesi a tutela, anche, della loro dignità – affinché, intervengano nel perorare la causa che ci coinvolge, in quanto riguarda tutti.

Come comunità parrocchiale che esprime la sua vocazione nel servizio al territorio, perseguendo la via dell’educazione che ha lo scopo di formare le nuove generazioni per entrare in rapporto con il mondo e, quindi, con la vita sociale, ci poniamo accanto alle altre istituzioni per unire alla loro la nostra voce, sentendoci chiamati in prima persona ad unire i nostri cuori, perché, accanto ad ogni uomo la chiesa di Cristo ne condivide gioie e dolori, attese e speranze.

Nell’assicurare la nostra preghiera, garantiamo, sin da ora, il fattivo impegno di tutti noi.


Il Parroco Mons. Giò Tavilla con il Consiglio Pastorale Parrocchiale
e il Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici


 


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