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Carissimi, la notizia del
sottodimensionamento dell’istituto d’istruzione superiore della nostra Furci ha
raggiunto, anche, me, parroco della nostra cittadina, lasciandomi,
profondamente, rammaricato.
La storia giunta ai nostri
giorni ci consegna un glorioso istituto che serve una notevole popolazione
studentesca proveniente da Furci e dall’interland jonico, con un qualificato
organico di apprezzati docenti, che, da ben 50 anni, gode dell’autonomia scolastica,
segnando con successo il cammino di crescita dei nostri giovani con la sua
proposta formativa.
Apprendere tale notizia
esorta i principali organismi di partecipazione della parrocchia e me ad una
riflessione, oltre che sollecita, ad alzare forte la nostra voce, per scuotere
i fedeli e l’opinione pubblica ad esprimere, concretamente, solidarietà per la
sorte del nostro istituto e compattezza nel chiedere una riconsiderazione della
scelta del governo regionale che mortifica l’identità del nostro comune di
Furci Siculo.
Prima, Furci ha perso l’autonomia
scolastica dell’istituto comprensorio, perché l’applicazione della legge
prevede l’accorpamento di scuole con un numero di studenti inferiore a 600. A
distanza di un anno, viene sottodimensionato l’altro grosso istituto, quello superiore,
per l’applicazione della medesima legge, rendendo vani gli sforzi messi in atto,
finora, nel dialogo con le istituzioni regionali.
Oggi, con questi atti
assunti, senza alcuna lungimiranza – in quanto l’accorpamento dell’istituto
comprensorio con l’istituto d’istruzione superiore, che vedrebbe una
popolazione scolastica di più di 950 studenti, è soluzione non pensata o non
voluta – non viene danneggiata solo la scuola presente nel territorio, ma
mortificata l’identità della nostra città, che perde principali e prestigiosi
ruoli e servizi istituzionali a beneficio della collettività. Tale scelta,
inoltre, cancella in pochi attimi una storia con fatica ed impegno custodita,
fino ad oggi, con onore, formando generazioni di giovani. La conseguente
perdita dei servizi legati alla dirigenza della scuola e al settore
amministrativo non può non produrre disorientamento – sia tra gli studenti, sia
tra i docenti – disagio acuito dall’attuale crisi economica, finanziaria e
sociale che coinvolge l’intero Paese. In un tempo in cui abbiamo bisogno di
certezze, una scelta che – seppur rispettosamente – definiamo inopportuna,
contribuisce a rendere fragili sia il tessuto sociale che gli animi, inaspriti
da molteplici prove, chieste in nome di un bene superiore, che, però, in questo
caso, non rispetta la centralità della persona umana. Purtroppo, la nostra
mente e il nostro cuore in questo momento vengono sfiorati dalla tentazione di
ritenere che tale scelta possa essere dettata solo da strumentali motivi
politici, da accordi preconfezionati che non rispettano la storia e la
meritocrazia, dall’assicurare poltrone ai pochi eletti come privilegio e non
per giustizia.. Dio ci liberi da eventuali logiche perverse!
Come tacere o fingere di non
vedere l’attuale disagio e le conseguenze di un atteggiamento ingiusto! Non ci
permettiamo di discutere l’applicazione della legge, ma invitiamo ad una saggia
individuazione di quella soluzione che metterebbe insieme l’applicazione della
norma e la tutela dell’autonomia scolastica a Furci, che vanterebbe una
notevole popolazione scolastica.
Insieme ai membri del CPP e
del CPAE facciamo pressante richiamo alle istituzioni locali, provinciali,
regionali e nazionali, affinché, nelle sedi opportune facciano giungere forte
la nostra voce. Auspichiamo un serio dialogo aperto al confronto, che rispetti
la storia e i meriti di Furci e dell’istituzione scolastica che, in essa,
opera. Chiediamo il soccorso della politica, facendo appello a quanti, a vari
livelli, sono impegnati in questo delicato ambito di servizio – posti a così
grande responsabilità grazie al voto di fiducia espresso dai furcesi a tutela,
anche, della loro dignità – affinché, intervengano nel perorare la causa che ci
coinvolge, in quanto riguarda tutti.
Come comunità parrocchiale
che esprime la sua vocazione nel servizio al territorio, perseguendo la via
dell’educazione che ha lo scopo di formare le nuove generazioni per entrare in
rapporto con il mondo e, quindi, con la vita sociale, ci poniamo accanto alle
altre istituzioni per unire alla loro la nostra voce, sentendoci chiamati in
prima persona ad unire i nostri cuori, perché, accanto ad ogni uomo la chiesa
di Cristo ne condivide gioie e dolori, attese e speranze.
Nell’assicurare la nostra
preghiera, garantiamo, sin da ora, il fattivo impegno di tutti noi.
Il Parroco Mons. Giò Tavilla con il Consiglio Pastorale
Parrocchiale e il Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici