Si è svolta, nella splendida
cornice della Sala conferenze del Guglielmo Hotel di Catanzaro, la VIII Edizione
del Premio Internazionale di Poesia “Alda Merini”. La Manifestazione, ideata
dall’Accademia dei Bronzi di Catanzaro, presieduta dall’editore Vincenzo Ursini
e realizzata con l’adesione della Camera di Commercio di Catanzaro e del
maestro orafo Michele Affidato, è dedicata alla grande poetessa Alda Merini,
che negli ultimi decenni con le sue opere d’amore e di riscatto sociale ha
affascinato e continua ad affascinare migliaia di lettori, soprattutto giovani.
All’importante iniziativa, hanno partecipato centinaia di autori di tutta l’Italia,
molti anche dall’estero, che hanno condiviso le loro ultime produzioni
poetiche, creando un autentico “ponte” tra i vecchi e i nuovi scrittori, tra
letteratura di ieri e quella dei prossimi anni.
Circa 2000 le opere inedite
presentate, una conferma che il Premio è ormai diventato un appuntamento di grande
prestigio Internazionale. Siamo in presenza, infatti, di un avvenimento di
primissimo piano, al quale partecipano alcuni dei migliori autori inediti. L’Antologia
“Buongiorgio, Alda”, così come avvenuto per le precedenti edizioni, è il
risultato più tangibile di questo successo. La giuria presieduta dal prof. G.
Battista Scalise, dopo un’attenta valutazione, ha scelto 425 poeti meritevoli
di pubblicazione nell’Antologia. Tra i prescelti, il poeta Rosario La Greca di
Brolo (Messina), che ha presentato la splendida poesia dedicata a Piersanti
Mattarella dal titolo: “E sbocciò la speranza...”. Un omaggio a un uomo
politico che ha sacrificato la propria vita per dare un futuro migliore ai
giovani siciliani e alla Sicilia, terra in cui era nato.
Per quest’opera, al poeta brolese è
stata assegnata anche una Targa di Merito con la seguente motivazione: “Questa è una poesia di passione politica,
che ricorda la vita di Piersanti Mattarella, barbaramente ucciso da mano mafiosa. Il pathos della perdita, tuttavia,
non scalfisce la speranza per una
nuova Sicilia, così che il sogno di quell’uomo giusto sopravviverà alla morte
del suo corpo”. Di seguito
pubblichiamo la splendida poesia “E sbocciò la speranza...”:
E
sbocciò la speranza,
la
speranza di accendere una luce nell’oscurità,
di
vedere oltre il buio,
di
scrutare orizzonti nuovi, immensi,
per
infondere nei cuori il coraggio
di
percorrere i sentieri del bene.
Una
speranza grande, alimentata
da
un uomo onesto e coraggioso,
che,
con intensa fede e rigore morale,
sognava
un’alba di luce nuova,
una
Politica dalle ali spiegate
che
si librava alta,
una
Sicilia più libera e giusta.
Una
ventata di speranza
che
spirava forte, insistente,
un
sogno accarezzato a lungo,
teso
a ridare, con la forza
delle
idee e del cuore,
linfa
vitale all’amatissima Sicilia.
Ma
quella brezza di speranza,
che,
solcando le onde del mare,
spirava
forte, si è dissolta
nell’aurora
di un mattino…
E la
speranza tornerà a fiorire,
per
non infrangere il sogno
di
un uomo giusto, capace di agire.