MESSINA
Messina. Commemorato Giorgio Boris Giuliano, per non dimenticare
di Domenica Timpano
Era il 21 luglio 1979,
quando il capo della Squadra Mobile di Palermo, Giorgio Boris Giuliano,
medaglia d’oro al valore civile, fu ucciso. Nato a Piazza Armerina, dopo
l’infanzia vissuta in Libia, rientrò in Italia con la famiglia che si stabilì a
Messina dove, giovanissimo, Giuliano
frequentò il Liceo La Farina e successivamente l’Università laureandosi in giurisprudenza. Trascorsa gran parte della
sua vita nella città, dove si impegnò anche in diverse attività lavorative, si
spostò con la famiglia a Milano. Dopo avere vinto un concorso
come Commissario di Polizia, chiese di essere trasferito a Palermo dove fu nominato Capo della Squadra Mobile.
Investigatore attivo e competente, in quella città, senza concedersi tregua,
forte dell’esperienza acquisita anche presso l’FBI National Academy, lottò
contro la mafia, fino alla morte, avvenuta per mano di Leoluca Bagarella
mentre in un bar stava pagando il suo ultimo caffè.
Il 21 luglio u.s., giorno dell’anniversario della sua morte, Messina ha voluto ricordare Giorgio Loris Giuliano tributandogli il
giusto onore. Con il Patrocinio gratuito della città di Messina, del Sindaco on. Cateno De Luca, del Comitato Cittadino 100messinesi per Messina
2mila8, Coordinatore il prof. Piero Chillè, responsabile del Comitato
Scientifico Josè Gambino e con la collaborazione della Polizia di Stato
, ha avuto luogo a Piazza Unità d’Italia
una cerimonia per non dimenticare Giuliano. Numerose le autorità civili,
militari e religiose presenti a testimoniare un comune sentire. Tra queste il
nuovo Questore di Messina, dott. Vito Calvino, che ha ripercorso, con
commozione l’attività di un uomo che si è posto al servizio dello Stato con
generosità fino al sacrificio della sua vita,
il vice sindaco, Salvatore Mondello, che ha porto il saluto
dell’Amministrazione esprimendo rispetto ed ammirazione per le
qualità umane e professionali di Giuliano, il colonnello Gerardo Mastrodomenico, comandante
Provinciale della Guardia di Finanza, il colonnello Lorenzo Sabatino, comandante
Provinciale dei Carabinieri.
Alle 8,10, nello stesso
orario in cui fu ucciso Giuliano, alla presenza di un “Picchetto d’onore” della Polizia di
Stato, è stata deposta una Corona d’alloro, offerta dall’Amministrazione
comunale di Messina, ai piedi del Monumento ai caduti, mentre padre Giovanni
Ferrari cappellano della Questura di Messina-Polizia di Stato impartiva la sua
benedizione e il
Silenzio d’Ordinanza, a cura di un trombettiere della Brigata
Meccanizzata Aosta, rendeva con le sue note, assieme ai ricordi, tanta
commozione. Nel pomeriggio, e fino a tarda sera, altre iniziative culturali,
sportive e religiose hanno avuto luogo
per sottolineare un evento che si ripete
da diversi anni per non dimenticare un uomo coraggioso di cui soprattutto i giovani devono avere
memoria per rinvigorire la loro stima e
fiducia.
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