PRIMA EDIZIONE
Castroreale – Si è concluso InCastro Festival
di Redazione
La I Edizione di InCastro Festival è stata un vero e proprio successo.
Senza sosta le azioni performative site-specific, le jam session musicali e i
concerti, le mostre e le installazioni, le tavole rotonde e i laboratori
multidisciplinari della I edizione di InCastro Festival. Si è concluso “A B I T
(U) A R E al borgo”, il laboratorio di Bioarchitettura curato da Anna Carulli,
Pino Falzea, Gio Dardano, Nunzia Coppola, Giuseppe Scannella, Gaetano
Scarcella, Fabrizio Ciappina e Graziella Anastasi (per la fotografia). Il
laboratorio ha affrontato la sostenibilità e la ricerca percorrendo le tracce e
le definizioni di “architettura liquida” come filo conduttore per la
formalizzazione di un linguaggio indirizzato a professionisti, esperti ed
utenti. “Tre giorni di confronto – ha
detto Giuseppe Scannella – sull’essenza
dell’architettura nel rapporto tra politica e norma. L’architetto è ‘bio’
quando si occupa dell’equilibrio tra la sua opera culturale con l’uso possibile
e sostenibile dell’ambiente nel quale l’uomo vive. Questo è ciò che si è
cercato di trasferire alle nuove generazioni di progettisti, tra ascolto,
curiosità e responsabilità”.
“L’ipotesi
più probabile – ha detto Gio Dardano – che
vedo nel futuro, è la rete come strumento
per responsabilizzare l’architettura
della Terra in modo intersoggettivo. Ripensare luoghi e paesaggi in termini dinamici che mutano con il cambiare
delle idee e delle culture non soltanto in termini di dissenso o consenso, ma attraverso nuove categorie di pensiero che
prendano seriamente il desiderio, il
sogno, la pacificazione tra gli elementi e gli esseri viventi attraverso un’informazione
aperta in spazio virtuale interattivo
che trasforma le architetture del pensiero in immagini e architetture abitabili”. “L’architettura liquida – come il presidente Nazionale INBAR, Anna
Carulli, la definisce – è emozionale,
poetica, onirica, è il luogo in cui le componenti ‘smaterializzate’
rappresentano l’essenza costruttiva che consente la comunicazione e la
trasmissibilità simultanea in tutto il mondo dei processi di adattamento
progressivo della realtà al pensiero e viceversa”. Giornata conclusiva con
la seconda tavola rotonda “Parola e arte”, a cui hanno partecipato Anna
Carulli, Pino Falzea, Gio Dardano, Nunzia Coppola, Giuseppe Scannella, Gaetano
Scarcella, Fabrizio Ciappina e Graziella Anastasi per il laboratorio A B I T
(U) A R E al borgo di Bioarchitettura, Enrica Carnazza, referente Arco e GAi, e
Michele Palamara, per la Rete dei borghi.
Lungo gli scorci più suggestivi del
paese, ha preso forma una Processione d’arte, guidata dalla Banda musicale m°
Settimo Sardo di Castroreale, in cui il pubblico è stato sorpreso da
performance site-specific e improvvisazioni artistiche a cura di tutti gli
ospiti del festival. Nella magica atmosfera della Chiesa del SS Salvatore,
Pierfrancesco Mucari, Andrea Piccioni e Gianni Mimmo hanno dato vita al
progetto musicale Sana Lotus, catturando l’attenzione del pubblico fino a ben
oltre la mezzanotte.
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