In occasione della festa della “Caritas
Diocesana”, tenutasi nei nuovi locali (ex “Missionari Comboniani”, di via
Emilia), che, a breve, entreranno in possesso della stessa, lo scorso 14 giugno
abbiamo incontrato la signora Pina Marcellino, presidente dell’Associazione “Famiglie Italiane Sostegno Diritti Audiolesi – FIADDA”, aperta lo
scorso dicembre, a Messina.
Ecco, dalla viva voce della signora
Marcellino, le finalità della neonata aggregazione:
“Le
nostre finalità tendono alla difesa dei diritti degli audiolesi. Siamo tutte
mamme di figli sordi, con protesi acustiche o con impianti cocleari, e
sosteniamo i loro diritti dando spazio all’oralismo.
Nel
senso che i nostri bambini vengono abituati alla parola, senza che imparino la
lingua dei segni. Chi vuole farlo sarà una sua scelta. Inoltre, siamo in
contatto, anche, con ragazzi più grandi, cercando di far capire l’importanza
dello screening neonatale, la diagnosi precoce, che deve essere fatta entro 72
ore dalla nascita. Intervento che non viene fatto, anche, se c’è una
disposizione della Regione Sicilia del 2011 che lo rende obbligatorio. Altro
nostro obiettivo è l’inclusione scolastica dei bambini audiolesi, attraverso la
sensibilizzazione delle insegnanti, perché, molto spesso, ci troviamo di fronte
a non sapere cos’è l’impianto cocleare, al contrario della protesi acustica. E
poi, anche, l’inserimento lavorativo”.
Quante famiglie sono inserite nella vostra
associazione?
“Attualmente,
siamo una ventina di famiglie. Vorrei spiegare meglio la differenza con i
sordomuti. Il sordomutismo si generava, allorquando, il bambino sordo non
veniva messo in condizione di acquisire la parola. I bambini vengono
riabilitati alla parola fin da piccolissimi, fin da quando disponiamo della
diagnosi. La diagnosi precoce comporta un’educazione all’oralismo, da subito.
Ci sono casi in cui la diagnosi si fa, anche, ad un anno e dopo si fa l’iter
riabilitativo. Dopo i due anni di età la memoria uditiva diventa quasi nulla”.
Iniziative in cantiere?
“Intanto,
vorremmo capire come mai negli ospedali di Messina non si fa lo screening
uditivo, malgrado la disposizione della Regione del 2011. E, poi, progetti di
inclusione scolastica con altre associazioni per l’introduzione della
musicoterapia nelle scuole materne ed elementari. Vorrei evidenziare che,
quando una famiglia si trova di fronte ad una diagnosi di un figlio sordo, non
sa cosa fare e viene sballottata da un dottore ad un altro. La nostra
associazione vuole, quindi, informare la cittadinanza che alternative ne
esistono”.
Rivolgetevi con fiducia alla FIADDA. Al momento, essendo la sezione
di Messina nata da poco, si sta organizzando sul territorio.
Chi volesse avere ulteriori informazioni
può rivolgersi al presidente, Pina Marcellino, telefonando ai numeri 3930399670,
oppure, 3930399073.