MESSINA
Messina – “Fragile come un maschio”, Maria Rita Parsi lo racconta attraverso i protagonisti
di Graziella Lo Vano
A
Messina si fa cultura, e per far ciò, non c’è migliore location che scegliere
Palazzo Carrozza, riportato al suo antico splendore. L’arte, quindi, incontra
la cultura. Ed è qui, nella sala di rappresentanza di questa dimora che
incontriamo la professoressa Parsi Maria Rita – come preferisce farsi chiamare
da chiunque l’avvicini –, ti avvolge nel suo pensiero, con il suo carisma, ma
soprattutto, con la simpatia che sprigiona nel contatto con gli altri. L’impressione
unanime che ne scaturisce è di una professionista che non si risparmia,
generosa, pronta al dialogo e all’incontro. Per i pochi che ancora non la
conoscessero, aggiungiamo soltanto che formatasi professionalmente con maestri
di fama internazionale, la Parsi è psicoterapeuta, psicopedagogista, docente
universitaria, fondatrice della Scuola Italiana di Psicoanimazione, Istituto di
ricerca per lo sviluppo del potenziale umano. Da sempre impegnata nella lotta
contro gli abusi e i maltrattamenti, nella tutela giuridica e sociale dei
bambini e degli adolescenti. È stata membro nel Comitato ONU per i diritti del
fanciullo. Ma tante altre ancora sono le cariche e le consulenze di cui si fa
carico, sempre però con un’attenzione particolare all’infanzia violata e ai
maltrattamenti nei riguardi dei più deboli e delle donne vittime di abusi.
E
per i suoi meriti, è stata, appunto, insignita dal Presidente della Repubblica,
dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica. Ma tante altre sono, inoltre,
le cariche e le consulenze richiestele da parte di organismi pubblici, dal
Ministero delle Politiche Sociali alle Commissioni Parlamentari. Ha al suo
attivo più di 60 pubblicazioni, tratte durante la lunga carriera dalla sua
esperienza diretta, tra testi specifici per ragazzi, teatrali, collaborazioni
in programmi televisivi e la pubblicazione di una raccolta di poesie. Nella
sontuosa sala che si affaccia sul mare dello Stretto, danno il benvenuto alla
scrittrice il Rotary Club di Messina e il presidente de “Il Circolo”,
professore Francesco Trimarchi. È Daniela Bonanzinga, titolare della storica
libreria indipendente, fondata dai genitori nel 1969, che con calorosa verve,
introduce la scrittrice e la psicologa Angela Gangeri in un’interessante
conversazione che sprigionerà delle attente domande e riflessioni.
Il
libro che presenta Maria Rita Parsi, dal titolo Fragile come un maschio, è
diviso in tre parti. Nella prima parte, viene affrontata la condizione maschile
con la sua fragilità raccontata in prima persona dagli stessi protagonisti, che
attraverso il loro percorso acquistano la consapevolezza del loro disagio e crescendo
si avviano a “divenire uomini”. La seconda parte inizia con una “lettera al
padre” con la quale è la donna che affronta il rapporto con il primo degli
uomini che incontrerà nella vita: il padre. Seguono, poi, delle testimonianze
femminili del loro rapporto con i maschi. L’ultima parte si chiude con una
provocatoria testimonianza di brani che costituiscono una sorta di ironico
scherzo finale. Per sdrammatizzare e capovolgere il rapporto tra uomo e donna,
mediato attraverso la religione e dando un’altra chiave di lettura all’“equivoco della presunta identità maschile di Dio onnipotente, sulla quale da
sempre, i maschi hanno fatto affidamento proprio per negare dubbi, paure,
angosce e fragilità della loro condizione di uomini”.
È
proprio la presa di coscienza della fragilità umana da parte dei protagonisti ,
il valore che potrà far cambiare in meglio la vita degli uomini. La Parisi, con
magnifica eloquenza, percorre la fragilità umana, affrontando il dualismo
universale del bene e del male, della vita e della morte. Dell’uomo insensato
che vuole dimostrare la propria forza attraverso la guerra o aumentando il
proprio arsenale militare. Questi tipi di uomini che inseguono il potere non
pongono limiti alla loro insensata voglia di esibire i muscoli per mostrare di
essere i più potenti. Gli uomini non riescono a rinunciare al ruolo distruttivo
di forza; potere distruttivo che parte dalla loro fragilità, dall’angoscia di
morte e dalla paura nei confronti delle donne. Per cui il rapporto uomo/donna
diventa conflittuale. Tutto gira intorno al corpo della donna già dalle culture
antiche, che vedeva la donna invece con un potere eccezionale: il potere del
grembo. Ecco quindi, che la donna non deve esibire. “Copri il corpo di tua
moglie”. “La donna non può essere oggetto di desiderio da parte di altri, né
altri devono entrare in esso”. Perché il potere del grembo è eccezionale La
madre acquista così un potere eccezionale: tutto parte da lei.
Il
maschio pondera: “Io morirò, ma continuerò a vivere attraverso i miei figli”.
La donna e la madre diventano, dunque, proprietà esclusiva dell’uomo. Ma la
madre – pur rivestendo un ruolo determinante – non può da sola assolvere alla
funzione educativa, questo compito spetta ad ambedue i genitori nella loro
specificità. Dare ai figli radici e ali. Con la voglia di cambiare mentalità
ancestrali, nel rispetto e nell’amore come garanzia di un futuro migliore, per
dire no alla fragilità sia essa maschile o femminile. L’entusiasmante conversazione
è stata intervallata con gli interventi di Angela che ha ricordato anche che i
bambini – futuri uomini di domani – nella nostra società odierna, ancora oggi
vengono calpestati nei loro diritti. La stessa ONU continua incessantemente a svolgere
questo lavoro in 196 paesi. La Parsi a conclusione della serata, ha comunicato
che attiverà a breve, un progetto con una serie di incontri da svolgersi non
solo a Messina, ma anche in altre città dell’Isola.
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