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 mercoledì 12 giugno 2019

MESSINA

Messina – “Fragile come un maschio”, Maria Rita Parsi lo racconta attraverso i protagonisti

di Graziella Lo Vano


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A Messina si fa cultura, e per far ciò, non c’è migliore location che scegliere Palazzo Carrozza, riportato al suo antico splendore. L’arte, quindi, incontra la cultura. Ed è qui, nella sala di rappresentanza di questa dimora che incontriamo la professoressa Parsi Maria Rita – come preferisce farsi chiamare da chiunque l’avvicini –, ti avvolge nel suo pensiero, con il suo carisma, ma soprattutto, con la simpatia che sprigiona nel contatto con gli altri. L’impressione unanime che ne scaturisce è di una professionista che non si risparmia, generosa, pronta al dialogo e all’incontro. Per i pochi che ancora non la conoscessero, aggiungiamo soltanto che formatasi professionalmente con maestri di fama internazionale, la Parsi è psicoterapeuta, psicopedagogista, docente universitaria, fondatrice della Scuola Italiana di Psicoanimazione, Istituto di ricerca per lo sviluppo del potenziale umano. Da sempre impegnata nella lotta contro gli abusi e i maltrattamenti, nella tutela giuridica e sociale dei bambini e degli adolescenti. È stata membro nel Comitato ONU per i diritti del fanciullo. Ma tante altre ancora sono le cariche e le consulenze di cui si fa carico, sempre però con un’attenzione particolare all’infanzia violata e ai maltrattamenti nei riguardi dei più deboli e delle donne vittime di abusi.

E per i suoi meriti, è stata, appunto, insignita dal Presidente della Repubblica, dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica. Ma tante altre sono, inoltre, le cariche e le consulenze richiestele da parte di organismi pubblici, dal Ministero delle Politiche Sociali alle Commissioni Parlamentari. Ha al suo attivo più di 60 pubblicazioni, tratte durante la lunga carriera dalla sua esperienza diretta, tra testi specifici per ragazzi, teatrali, collaborazioni in programmi televisivi e la pubblicazione di una raccolta di poesie. Nella sontuosa sala che si affaccia sul mare dello Stretto, danno il benvenuto alla scrittrice il Rotary Club di Messina e il presidente de “Il Circolo”, professore Francesco Trimarchi. È Daniela Bonanzinga, titolare della storica libreria indipendente, fondata dai genitori nel 1969, che con calorosa verve, introduce la scrittrice e la psicologa Angela Gangeri in un’interessante conversazione che sprigionerà delle attente domande e riflessioni.

Il libro che presenta Maria Rita Parsi, dal titolo Fragile come un maschio, è diviso in tre parti. Nella prima parte, viene affrontata la condizione maschile con la sua fragilità raccontata in prima persona dagli stessi protagonisti, che attraverso il loro percorso acquistano la consapevolezza del loro disagio e crescendo si avviano a “divenire uomini”. La seconda parte inizia con una “lettera al padre” con la quale è la donna che affronta il rapporto con il primo degli uomini che incontrerà nella vita: il padre. Seguono, poi, delle testimonianze femminili del loro rapporto con i maschi. L’ultima parte si chiude con una provocatoria testimonianza di brani che costituiscono una sorta di ironico scherzo finale. Per sdrammatizzare e capovolgere il rapporto tra uomo e donna, mediato attraverso la religione e dando un’altra chiave di lettura all’“equivoco della presunta identità maschile di Dio onnipotente, sulla quale da sempre, i maschi hanno fatto affidamento proprio per negare dubbi, paure, angosce e fragilità della loro condizione di uomini”.

È proprio la presa di coscienza della fragilità umana da parte dei protagonisti , il valore che potrà far cambiare in meglio la vita degli uomini. La Parisi, con magnifica eloquenza, percorre la fragilità umana, affrontando il dualismo universale del bene e del male, della vita e della morte. Dell’uomo insensato che vuole dimostrare la propria forza attraverso la guerra o aumentando il proprio arsenale militare. Questi tipi di uomini che inseguono il potere non pongono limiti alla loro insensata voglia di esibire i muscoli per mostrare di essere i più potenti. Gli uomini non riescono a rinunciare al ruolo distruttivo di forza; potere distruttivo che parte dalla loro fragilità, dall’angoscia di morte e dalla paura nei confronti delle donne. Per cui il rapporto uomo/donna diventa conflittuale. Tutto gira intorno al corpo della donna già dalle culture antiche, che vedeva la donna invece con un potere eccezionale: il potere del grembo. Ecco quindi, che la donna non deve esibire. “Copri il corpo di tua moglie”. “La donna non può essere oggetto di desiderio da parte di altri, né altri devono entrare in esso”. Perché il potere del grembo è eccezionale La madre acquista così un potere eccezionale: tutto parte da lei.

Il maschio pondera: “Io morirò, ma continuerò a vivere attraverso i miei figli”. La donna e la madre diventano, dunque, proprietà esclusiva dell’uomo. Ma la madre – pur rivestendo un ruolo determinante – non può da sola assolvere alla funzione educativa, questo compito spetta ad ambedue i genitori nella loro specificità. Dare ai figli radici e ali. Con la voglia di cambiare mentalità ancestrali, nel rispetto e nell’amore come garanzia di un futuro migliore, per dire no alla fragilità sia essa maschile o femminile. L’entusiasmante conversazione è stata intervallata con gli interventi di Angela che ha ricordato anche che i bambini – futuri uomini di domani – nella nostra società odierna, ancora oggi vengono calpestati nei loro diritti. La stessa ONU continua incessantemente a svolgere questo lavoro in 196 paesi. La Parsi a conclusione della serata, ha comunicato che attiverà a breve, un progetto con una serie di incontri da svolgersi non solo a Messina, ma anche in altre città dell’Isola.



 


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