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 giovedì 6 giugno 2019

MALTA

Una coppia maltese dedica la propria vita a tre bambini vulnerabili

di Fra Mario Attard


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Una coppia che ha tutelato la vita di tre bambini negli ultimi dodici anni ha dichiarato che non è stato facile dedicare la loro vita, ma la gioia che si prova quando li vedi crescere è inspiegabile. Joseph e Katya Borg hanno tutelato tre figli che probabilmente avrebbero speso la loro vita intera all’interno di un’istituzione se non fosse per questa coppia. Due bambini e una ragazza che hanno tra il dieci e i quindici anni. Joseph e Katya si sono sposati diciotto anni fa e dopo sei anni hanno deciso di accogliere nella loro famiglia figli che, per qualche motivo, non potevano vivere con le loro famiglie naturali. Katya ha detto che non è stato facile impegnarsi a tutelarli, perché le situazioni con i bambini sono difficili e talvolta traumatiche. Questo – ha detto – era ciò che ha reso il loro sforzo più utile. Il loro senso di soddisfazione è stato ancora più grande quando hanno visto i bambini felici. Il marito di Katya, Joseph, dice di sentirsi felice quando vede che ha fatto qualcosa di utile. Ha detto: “Far crescere bambini che non sono vostri in un ambiente e in un’atmosfera normale mi dà un grande senso di gioia e di soddisfazione”.

Katya dice che, anche se non è facile far crescere i bambini sapendo che questi possono essere separati da loro in qualsiasi momento e restituiti alla loro famiglia naturale, è ancora gratificante vederli crescere. Ha detto: “Tutelare è bello, farlo è difficile. Il bambino viene prima di tutto il resto. Tutelare è aprire la casa ai bambini”. Secondo le ultime informazioni fornite dal Parlamento, 131 bambini sono stati tutelati all’interno delle famiglie. Secondo il progetto di legge sulla protezione dei minori, coloro che tutelano i bambini saranno ora in grado di adottarli dopo cinque anni, invece di dover aspettare dieci anni. In una dichiarazione sulla giornata mondiale della protezione dei bambini, la National Foster Care Association Malta ha esortato il governo a rafforzare i servizi di affidamento e a favorire i prestatori di assistenza per prendersi cura dei bambini più vulnerabili della società.

Quando tratta l’argomento della fecondità allargata, Papa Francesco si esprime così sull’adozione nell’esortazione apostolica sull’amore nella famiglia, Amoris Leatitia: L’adozione è una via per realizzare la maternità e la paternità in un modo molto generoso, e desidero incoraggiare quanti non possono avere figli ad allargare e aprire il loro amore coniugale per accogliere coloro che sono privi di un adeguato contesto familiare. Non si pentiranno mai di essere stati generosi. Adottare è l’atto d’amore di donare una famiglia a chi non l’ha. È importante insistere, affinché la legislazione possa facilitare le procedure per l’adozione, soprattutto nei casi di figli non desiderati, al fine di prevenire l’aborto o l’abbandono. Coloro che affrontano la sfida di adottare e accolgono una persona in modo incondizionato e gratuito, diventano mediazione dell’amore di Dio che afferma: ‘Anche se tua madre ti dimenticasse, io invece non ti dimenticherò mai’” (cfr Is 49,15). “La scelta dell’adozione e dell’affido esprime una particolare fecondità dell’esperienza coniugale, al di là dei casi in cui è dolorosamente segnata dalla sterilità. […] A fronte di quelle situazioni in cui il figlio è preteso a qualsiasi costo, come diritto del proprio completamento, l’adozione e l’affido rettamente intesi mostrano un aspetto importante della genitorialità e della figliolanza, in quanto aiutano a riconoscere che i figli, sia naturali sia adottivi o affidati, sono altro da sé e occorre accoglierli, amarli, prendersene cura e non solo metterli al mondo. L’interesse prevalente del bambino dovrebbe sempre ispirare le decisioni sull’adozione e l’affido” (Ni. 179-180).


 


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