PIAZZA DUOMO
Messina – La Festa dell’Annuncio
di Redazione
Sabato sera, chi si è trovato in
Piazza Duomo a tifare il nostro grandioso tenore Alberto Urso e a gioire per la
sua meritatissima vittoria ha potuto soffermarsi anche per una pausa che
nutrisse lo spirito usufruendo della Basilica Cattedrale di Messina che era
aperta. Nell’ambito del progetto pastorale “Sentinelle nella notte” e in
prossimità della solennità della Madonna della Lettera, infatti, l’Ufficio
Liturgico, l’Ufficio Missionario, la Pastorale Giovanile, il Seminario
Arcivescovile e l’USMI hanno promosso LA FESTA DELL’ANNUNCIO, evento che, come
ogni anno, con il coinvolgimento di parrocchie, movimenti, associazioni e
istituti religiosi ha permesso di vivere un’esperienza forte di preghiera ed
evangelizzazione nel cuore della nostra Città.L’evento è stato caratterizzato da un
momento di preghiera comunitaria e un percorso spirituale personale in
cattedrale, attraverso dei “pozzi” (Accoglienza, Battesimo, Parola, Preghiera,
Riconciliazione, Condivisione, Evangelizzazione) che hanno permesso di scoprire
o riscoprire con gioia e convinzione che “Dio è Amore”. Tanti coloro che hanno
voluto raccogliere questo invito a ricercare Cristo e tra questi, anche molti
giovani presenti in Piazza per tifare Alberto, ma che si sono lasciati
coinvolgere dall’invito. Simbolo dell’evento: delle mani di cartoncino
consegnate ai presenti, in cui si poteva scrivere un’intenzione, che alla fine
del percorso hanno contribuito a creare un collage di mani, segno di comunione
di questa giornata. Durante il percorso è stato possibile accostarsi alla
Parola, grazie al gruppo di pastorale giovanile ovvero giovani che invece di
andarsi a divertire, come ci spiega Federica una delle decane del gruppo, hanno
fatto la scelta di testimoniare la gioia di Cristo risorto. Per i presenti, è
stato possibile anche pregare di fronte al Santissimo e accostarsi al
Sacramento della Riconciliazione.Una testimonianza che come ha
chiarito mons. Luigi La Speme, che ha presieduto il momento introduttivo, deve
essere fatta attraverso segni concreti di vicinanza agli altri e non solo con
sterili parole. Una testimonianza che non cambia negli anni, come spiegano
mons. Massimo Cucinotta, direttore dell’Ufficio liturgico e promotore dell’evento,
e l’organizzatore Andrea Pinesi, perché Cristo è sempre lo stesso, ma che cerca
di andare incontro al cambiamento dell’utenza e che coglie come un’opportunità,
non come una sfida, poter coinvolgere un pubblico giovane e non solo apparentemente
lontano, come quello di “Amici”.
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