IL TACCUINO DI NUCCIO FAVA
Si vota: In gioco l’Europa e l’Italia
di Nuccio Fava
Restano poche ore per riflettere e
decidere prima di tutto di non disertare e di ponderare bene il voto. Purtroppo,
si arriva alla scadenza europea frastornati e, in certa misura, anche indignati
da una propaganda che ha caratterizzato, soprattutto, le ultime settimane di
campagna elettorale. Sconcertante lo scontro polemico delle ultime settimane,
durante le quali non sono stati risparmiati reciproci attacchi tra 5 Stelle e
leghisti, fino a risultare incompatibili ed espressione evidente di una scarsa
considerazione degli interessi di fondo del Paese e delle possibilità di
rappresentarli in modo efficace e significativo in sede europea. Non a caso, l’opinione
pubblica si è vista bombardata da interrogativi sulla possibilità di proseguire
l’esperienza del governo giallo-verde dopo il voto del 26 maggio e in che modo
affrontare la grave crisi economica che travaglia l’Italia e che tutti gli
indicatori collocano all’ultimo posto nelle graduatorie dei paesi europei e in
una condizione di grave isolamento. Mentre urgono scadenze importanti: la
crescita e il futuro dei giovani e i problemi del lavoro resi più acuti dalle
difficoltà della congiuntura economica e dalle conseguenze della lotta sui dazi
in corso tra Trump e la Cina.
In una ininterrotta campagna
elettorale giocata tutta sulla affannosa ricerca di accrescere anche di poco i
propri consensi e, comunque, di non risultare meno forti rispetto alle scorse
elezioni politiche, è mancata del tutto la “prospettazione” di una visione di
largo respiro sul futuro dell’Europa. Servono le riforme istituzionali e
programmatiche indispensabili per assicurare alla Ue una funzione di crescita e
di espansione corrispondente alle domande e ai bisogni dei cittadini stanchi e
sfiduciati dinanzi alle troppe manchevolezze e agli errori commessi a Bruxelles
in questi anni. Un severo esame al riguardo è la doverosa e indispensabile capacità
di formulare proposte adeguate di fronte alle nuove sfide e una condizione
geopolitica in movimento con i tentativi egemonici di Usa, Cina e Russia. Urge
una capacità di costruzione di una nuova Europa salda e consapevole delle
proprie responsabilità storiche che sono state le ambizioni su cui ha mosso i
primi passi in fedeltà alle identità e alle ispirazioni dei padri fondatori.
Serve insieme una grande spinta e una passione ideale, con la consapevolezza di
ciò che l’Europa significa e deve rappresentare sulla scena del mondo. Bisogna,
nel rispetto della memoria, proseguire nella costruzione di questo edificio
europeo che avrà bisogno della volontà e della passione di ogni cittadino a
cominciare dalla intelligente consapevolezza del volto che saprà esprimere il
26 maggio.
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