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 mercoledì 15 maggio 2019

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Degrado lungo il solco della Magna Via Francigena. Lettera aperta al sindaco di Agrigento

di Redazione


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Ill.mo signor Calogero Firetto, sindaco di Agrigento, la scorsa settimana sono stato pellegrino e, poi, turista, unitamente ad altre persone, nel cammino della Magna Via Francigena. Nell’ultima tappa, con ingresso alla Città di Agrigento, in prossimità dell’uscita del sentiero sulla provinciale, un contadino ci ha chiesto da dove venivamo. “Dal Friuli-Venezia Giulia, una bellissima Regione” è stata la nostra risposta. E lui “Perché, la nostra non è bellissima!”. E noi: “Sì, bella”. Il contadino, in modo spontaneo e sincero e con la passione della coltivazione di piante, ci ha risposto: “Ho capito. È vero: qui abbiamo ‘seminato’ la Storia. Oggi, invece, seminiamo immondezza». Poche parole che ci hanno lasciato maggiormente increduli e, soprattutto, indignati di fronte a una terra così ricca di bellezza, di fascino e di gente unica.

Indicibile, infatti, è stata la salita principale verso Agrigento piena di rifiuti ovunque e, ancor di più, lungo il breve sentiero che porta alla splendida Rocca della cattedrale dove il fetore si faceva sentire con scarti anche di origine alimentare. La situazione non è migliore neppure sul territorio provinciale dove si cammina lungo strade – ad esempio dopo l’abitato agricolo di Grotte – fra rifiuti di ogni genere: plastica, bottiglie, vestiti, scarpe. Anche i clivi, purtroppo, sono seriamente contaminati da ogni tipo di masserizie. Un degrado che abbiamo subito un po’ malamente lungo il solco della Magna Via Francigena.

La nostra non è solo una protesta, signor sindaco, ma un accorato appello, affinché prendiate cura di questa splendida terra che va mantenuta integra nei confronti del ricco patrimonio culturale e, soprattutto, dell’ambiente. Ed è sul fattore ambientale, con il dissenso dei giovani che sempre di più si fa sentire su scala globale, che bisogna – a nostro avviso – coinvolgere e trascinare tutte le forze in campo per far leva a un maggiore impegno civile e di sviluppo sostenibile. Non è più accettabile la rassegnazione al degrado ambientale: ferisce le coscienze e l’impegno di tutte le persone che hanno a cuore il bene comune. Le voglio evidenziare che siamo stati pellegrini in una terra, in luoghi e fra genti che, comunque, non dimenticheremo.

Lorenzo Cardin


 


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