FORMAZIONE GIORNALISTI
Alì – Comunicare i beni culturali, architettonici e le tradizioni religiose e popolari della Sicilia
di Redazione
 Il Comune collinare di Alì ha
ospitato un corso di formazione per mettere in risalto le ricchezze del
territorio, i suoi beni architettonici, ambientali e culturali. Lo scenario in
cui si è svolto l’evento è stato il cinquecentesco Duomo-Collegiata di Sant’Agata,
Chiesa considerata tra le più grandi e ricche di opere d’arte di tutta l’Arcidiocesi
di Messina, in stile tardo rinascimentale, ormai manierismo. “Comunicare i beni
culturali, architettonici, le tradizioni religiose e popolari di Sicilia”,
evento valido per il riconoscimento di crediti formativi dedicati ai giornalisti
e agli architetti. L’incontro è stato moderato da Lucia Gaberscek, stimata
giornalista dell’area Jonica. Dopo i saluti di benvenuto del parroco don
Vincenzo D’Arrigo, che ha invitato gli ospiti a visitare la mostra tesoro del
Duomo, e del vicesindaco, Roberto Roma, il quale ha ringraziato i numerosi ospiti
e i relatori. I lavori sono stati aperti da Domenico Interdonato, presidente
dell’Unione Cattolica Stampa Italiana, e da Michele Palamara, consigliere dell’Ordine
degli Architetti di Messina, con delega alla formazione. Interdonato ha
ricordato i 60 anni dell’UCSI nata a Roma il 3 maggio 1969, mentre Palamara si
è detto felice di collaborare con i giornalisti perché il fare si completa con
il comunicare.
“Tutti noi dobbiamo essere parte attiva, perché il mondo deve salvare la
bellezza, inoltre, dobbiamo creare le basi per fare dialogare e crescere i
proprietari dei beni: Chiesa, Privati, Stato e Regione” lo ha sostenuto,
Tommasa Siragusa, direttrice della Biblioteca Regionale Universitaria di Messina,
che ha trattato il delicato argomento dei beni culturali, l’inquadramento
giuridico, il carattere identitario, la tutela e la valorizzazione. L’argomento
dell’Araldica in Sicilia, scienza ancora sconosciuta, è stato trattato dal
prof. Marco Grassi, “saper leggere uno
stemma araldico, vuol dire capire e
conoscere le famiglie nobili isolane, perché gli stemmi parlano e raccontano la
loro lunga storia”. Sui beni
architettonici, ancora poco conosciuti della Sicilia, si è soffermato Nino
Principato, architetto e storico dell’arte, il quale dopo il suo tour storico
artistico della Sicilia, terra che ospita quasi la metà dei beni culturali
italiani, ha puntato i riflettori sulla chiesa di Sant’Agata, magnifico esempio
del manierismo siciliano.
Secondo il sindaco di Alì, Natale
Rao, giunto a fine lavori per impegni istituzionali, “l’incontro è servito ad
acquisire importanti informazioni e spunti di riflessioni sulla cura e
valorizzazione dei nostri beni
culturali, materiali e immateriali e sull’importanza di un’adeguata promozione
e comunicazione. In questo contesto
– continua Rao – anche Alì può aspirare a
diventare una meta turistica, in
quanto piccola capitale siciliana del manierismo, per la concentrazione di
esempi architettonici di epoca tardo
rinascimentale”.L’evento è stato organizzato dall’Amministrazione
Comunale, con la Parrocchia, l’Unione Cattolica Stampa Italiana, l’Ordine dei
Giornalisti, l’Ordine degli Architetti e con il patrocinio di Unitelma Sapienza
“Polo Didattico della Sicilia” di Messina, della SIPBC Società Italiana per la
protezione dei Beni Culturali, Sezione e l’Associazione “L’Aquilone” ONLUS.
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