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 lunedì 6 maggio 2019

FORMAZIONE GIORNALISTI

Alì – Comunicare i beni culturali, architettonici e le tradizioni religiose e popolari della Sicilia

di Redazione


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Il Comune collinare di Alì ha ospitato un corso di formazione per mettere in risalto le ricchezze del territorio, i suoi beni architettonici, ambientali e culturali. Lo scenario in cui si è svolto l’evento è stato il cinquecentesco Duomo-Collegiata di Sant’Agata, Chiesa considerata tra le più grandi e ricche di opere d’arte di tutta l’Arcidiocesi di Messina, in stile tardo rinascimentale, ormai manierismo. “Comunicare i beni culturali, architettonici, le tradizioni religiose e popolari di Sicilia”, evento valido per il riconoscimento di crediti formativi dedicati ai giornalisti e agli architetti. L’incontro è stato moderato da Lucia Gaberscek, stimata giornalista dell’area Jonica. Dopo i saluti di benvenuto del parroco don Vincenzo D’Arrigo, che ha invitato gli ospiti a visitare la mostra tesoro del Duomo, e del vicesindaco, Roberto Roma, il quale ha ringraziato i numerosi ospiti e i relatori. I lavori sono stati aperti da Domenico Interdonato, presidente dell’Unione Cattolica Stampa Italiana, e da Michele Palamara, consigliere dell’Ordine degli Architetti di Messina, con delega alla formazione. Interdonato ha ricordato i 60 anni dell’UCSI nata a Roma il 3 maggio 1969, mentre Palamara si è detto felice di collaborare con i giornalisti perché il fare si completa con il comunicare.

Tutti noi dobbiamo essere parte attiva, perché il mondo deve salvare la bellezza, inoltre, dobbiamo creare le basi per fare dialogare e crescere i proprietari dei beni: Chiesa, Privati, Stato e Regione” lo ha sostenuto, Tommasa Siragusa, direttrice della Biblioteca Regionale Universitaria di Messina, che ha trattato il delicato argomento dei beni culturali, l’inquadramento giuridico, il carattere identitario, la tutela e la valorizzazione. L’argomento dell’Araldica in Sicilia, scienza ancora sconosciuta, è stato trattato dal prof. Marco Grassi, “saper leggere uno stemma araldico, vuol dire capire e conoscere le famiglie nobili isolane, perché gli stemmi parlano e raccontano la loro lunga storia”. Sui beni architettonici, ancora poco conosciuti della Sicilia, si è soffermato Nino Principato, architetto e storico dell’arte, il quale dopo il suo tour storico artistico della Sicilia, terra che ospita quasi la metà dei beni culturali italiani, ha puntato i riflettori sulla chiesa di Sant’Agata, magnifico esempio del manierismo siciliano.

Secondo il sindaco di Alì, Natale Rao, giunto a fine lavori per impegni istituzionali, “l’incontro è servito ad acquisire importanti informazioni e spunti di riflessioni sulla cura e valorizzazione dei nostri beni culturali, materiali e immateriali e sull’importanza di un’adeguata promozione e comunicazione. In questo contesto – continua Rao – anche Alì può aspirare a diventare una meta turistica, in quanto piccola capitale siciliana del manierismo, per la concentrazione di esempi architettonici di epoca tardo rinascimentale”.L’evento è stato organizzato dall’Amministrazione Comunale, con la Parrocchia, l’Unione Cattolica Stampa Italiana, l’Ordine dei Giornalisti, l’Ordine degli Architetti e con il patrocinio di Unitelma Sapienza “Polo Didattico della Sicilia” di Messina, della SIPBC Società Italiana per la protezione dei Beni Culturali, Sezione e l’Associazione “L’Aquilone” ONLUS.



 


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