MANIFESTAZIONE PRIMO MAGGIO
Messina. Ex Province: la marcia dei sindaci si sposta a Palermo
di Redazione
Dopo la manifestazione del 1° maggio
che ha visto la partecipazione di 73 Comuni della Provincia di Messina, nella
quale Cateno De Luca ha consegnato la fascia azzurra di sindaco metropolitano
al prefetto, per sottolineare l’impossibilità di far fronte agli obblighi
istituzionali e all’erogazione dei servizi a causa della drammatica situazione
economica della Città Metropolita, determinata esclusivamente dal prelievo
forzoso dello Stato, la marcia dei sindaci si sposta a Palermo. Il 17 maggio i
sindaci di tutta la Sicilia si incontreranno a Piazza Indipendenza a Palermo
per manifestare il disagio delle comunità locali a causa della impossibilità
delle ex Province di erogare servizi e, nel contempo, per consegnare al presidente
della Regione la soluzione tecnica che è stata individuata per risolvere
definitivamente i problemi finanziari dei Liberi Consorzi e Città Metropolitane
della Sicilia.È fondamentale, oltre a quella dei sindaci
dei Comuni, la partecipazione dei sindaci metropolitani e dei commissari dei
Liberi Consorzi per dare forza a una proposta finalizzata all’approvazione da
parte del Parlamento nazionale delle modifiche normative che consentano alle
Città Metropolitane e ai Liberi Consorzi di approvare i Bilanci pregressi anche
in presenza di criticità (squilibri) e alla copertura finanziaria per il
triennio 2019-2021 utilizzando le somme del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) per
circa 350 milioni di euro. Questa soluzione, pur non ottemperando pienamente
alla richiesta originaria di avere restituiti i fondi sottratti alle ex
Province dal prelievo forzoso (legge 190/2014), uniformandosi a quanto è già
avvenuto nelle Regioni a statuto Ordinario è, in questo momento, l’unica
soluzione praticabile per salvare le Città Metropolitane e i Liberi Consorzi
siciliani, evitando un danno peggiore e irreversibile come la dichiarazione di
dissesto. Questa soluzione non pregiudica la possibilità di ricontrattare con
un futuro governo non a trazione nordista la riassegnazione delle risorse
sottratte per investimenti sul territorio siciliano per evitare il danno
irreversibile derivante dal dissesto finanziario che tutte le città
metropolitane e i liberi consorzi saranno costretti a dichiarare tra qualche
mese.
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