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 mercoledì 17 aprile 2019

MALTA

Mio fratello è morto 40 minuti fa! disse l’arcivescovo emerito mons. Paul Cremona OP

di Fra Mario Attard


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L’arcivescovo emerito Paolo Cremona ha celebrato 50 anni come sacerdote nella Chiesa cattolica domenica 24 marzo. Ma, nello stesso giorno, ha anche perso un fratello che gli stava vicino quando fu ordinato al sacerdozio. Il fratello di mons. Cremona morì meno di un’ora prima dell’inizio di una messa di ringraziamento del suo 50° Anniversario come presbitero della Chiesa. “40 Minuti fa, mio fratello è morto”, ha detto con una voce carica di emozione l’arcivescovo emerito alla congregazione presente nel co-cattedrale di San Giovanni a La Valletta. “Era uno dei testimoni della mia ordinazione. Due giorni fa, quando era malato, gli chiesi di pregare per me. Credo che sia unito a noi oggi”. Cremona, che ha servito come arcivescovo di Malta tra il 2007 e il 2014, prima di dare le sue dimissioni, non era l’unico chierico che celebrava mezzo secolo di ordinazione presbiterale.

Infatti, l’arcivescovo George Frendo, che conduce la diocesi di Tirana in Albania, ha celebrato anche lui il suo 50° Anniversario come sacerdote. Siamo cresciuti insieme come domenicani, abbiamo vissuto una vita parallela”, ha ricordato mons. Cremona. Affiancato dall’arcivescovo Scicluna, dall’arcivescovo Frendo e dal nunzio apostolico per Malta, Alessandro d’Errico, mons. Cremona ha usato la sua omelia per ringraziare Dio per averlo adottato come figlio, e ha sottolineato che come sacerdote la sua dignità riabitava con le persone che serviva, non lui stesso. Disse: “Ho dignità, perché ti servo”. Dopo la sua ordinazione nel 1969, mons. Cremona servì come priore della Madonna della grotta a Rabat e ottenne il dottorato in teologia sacra. Continuò a servire come parroco della parrocchia di Nostra Signora di Fatima a Pietà e di Gesù di Nazaret a Sliema, così come il priore provinciale domenicano della Provincia Domenicana Maltese.

In questa bellissima occasione, mi vengono in mente le parole di Papa Francesco ai 16 neo sacerdoti consacrati il 22 aprile 2018: Nondimeno, tra tutti i suoi discepoli, il Signore Gesù vuole sceglierne alcuni in particolare, perché esercitando pubblicamente nella Chiesa in suo nome l’officio sacerdotale a favore di tutti gli uomini, continuassero la sua personale missione di maestro, sacerdote e pastore... Dispensate a tutti quella Parola di Dio, che voi stessi avete ricevuto con gioia. Leggete e meditate assiduamente la Parola del Signore per credere ciò che avete letto, insegnare ciò che avete appreso nella fede, vivere ciò che avete insegnato... E qui mi fermo per chiedervi: per favore, non stancatevi di essere misericordiosi. Pensate ai vostri peccati, alle vostre miserie che Gesù perdona. Siate misericordiosi... unicamente intenti a piacere Dio e non a voi stessi o agli uomini, per altri interessi. Soltanto il servizio a Dio, per il bene del santo popolo fedele di Dio... Abbiate sempre davanti agli occhi l’esempio del Buon Pastore, che non è venuto per essere servito, ma per servire e per cercare e salvare ciò che era perduto”.


 


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