IL TACCUINO DI NUCCIO FAVA
Voto anticipato insieme alle europee
di Nuccio Fava
È
urgente che la società italiana si svegli, reagisca di fronte a una situazione
sempre più grave, come dimostrano la ricerca della Gabanelli e le rilevazioni
delle presenze di Salvini e Di Maio sui telegiornali della Rai. È inaccettabile
e rischioso questo procedere del governo bicolore in sostanziale disaccordo su
tutto, incapace di scelte e di obbiettivi plausibili per affrontare la crisi e
arrestare la decadenza e il crescente isolamento dell’Italia. Assistiamo,
invece, alla quotidiana invasione mediatica di Salvini e Di Maio con
velleitarie proposte cariche di furbizia e ammiccamenti, con lo scopo
principale di allungare il più possibile la durata al governo. Incuranti in
modo irresponsabile dei danni che ne derivano, con la preoccupazione di
corrispondere, soprattutto, agli interessi dei rispettivi elettori i quali
risultano, al fondo, confusi e contraddittori più di quanto gli stessi
vice-presidenti di Conte riescano a intendere. Basta ricordare le due ultime
più grosse questioni: la Tav e il sopraggiunto pasticcio con la Cina per la
cosiddetta via della seta. Sia pure schematizzando c’è, questo a parti
invertite, da Cinque Stelle e dalla Lega una sottovalutazione e
strumentalizzazione di questioni tanto importanti. Si discutono
propagandisticamente fuori dal Parlamento e quando vi giungono, a cose fatte,
vengono strozzate con dibattiti striminziti e strangolati con il voto di
fiducia.
Si
continua, invece, a enfatizzare il richiamo al contratto da rispettare alla
lettera, quasi che la politica fosse solo materia da azzeccagarbugli, evocando
il contratto continuamente in modo insopportabile e contrastante. Al contrario,
tutto viene affrontato e deciso dai due capi-popolo attraverso telefonini o “pizzini”,
in incontri riservatissimi e consigli dei ministri convocati a ripetizione. Il
povero Conte non è in grado di mediare un bel niente. Da avvocato del popolo,
come ha dichiarato di voler interpretare il suo ruolo, appare tristemente il
notaio di Di Maio e Salvini, talvolta riluttante e quasi sempre di una genericità
e ovvietà sconcertanti. In certi momenti, risultando più vicino ai Cinque
Stelle che alla Lega in una posizione di sostanziale galleggiamento, che
ricorda l’antica formula “mota quietare
et quieta non movere”.
Si
può procedere ancora così senza danneggiare ulteriormente l’Italia, il suo
ruolo non velleitario e impotente, che resta pur sempre rilevante nel contesto
europeo e internazionale? Perciò mi sembrerebbe necessario e utile approfittare
delle prossime elezioni europee, e lanciare una grande occasione di
approfondimento e di dibattito tra tutti gli italiani mettendo ben in luce i
problemi cruciali del futuro dell’Europa con quelli dell’Italia. In molti,
potremo scoprire che si tratta in fondo di una stessa storia e di una nuova
prospettiva da costruire per contribuire all’indispensabile, possibile e
impegnativo orizzonte che intreccia il rilancio dell’Europa e il ruolo dell’Italia,
entrambe alle prese con le grandi sfide dei tempi nuovi, di collocazione e
alleanze indispensabili nel grande mutamento geopolitico in atto. Anche di Tav
e di via della seta si potrà dibattere adeguatamente, contribuendo a rendere i
cittadini più informati e responsabili del cammino da intraprendere
urgentemente.
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