MALTA
Malta – La nomina della nuova delegata episcopale per l’evangelizzazione
di Fra Mario Attard
Nadia
Delicata è stata nominata delegata episcopale per l’evangelizzazione dall’arcivescovo
Charles J. Scicluna. La dott.ssa Delicata è docente presso la facoltà di
teologia dell’Università e ha insegnato nel Dipartimento di Teologia Morale e Spirituale
dal 2012. Tra 2001 e 2011, ha intrapreso i suoi studi teologici al Regis
College, il teologato gesuita della Toronto School of Theology presso l’Università
di Toronto. È sposata con Brian Delicata e ha tre figli. Nel suo compito di
evangelizzazione, la Chiesa locale cerca di essere una presenza di speranza e
di benessere spirituale e fisico attraverso la sua vita di preghiera, la
formazione nelle scuole e nelle comunità giovanili e adulte, le arti, e nel
dialogo in corso sulle questioni sociali nella società maltese in generale.
Secondo Papa Francesco l’evangelizzazione non si fa in poltrona. Nella sua
meditazione mattutina, presso la Cappella della Domus Sanctae Marthae, di
giovedì 19 aprile 2018, il Santo Padre ha offerto questa ampia e bellissima
riflessione.
Prima
di tutto, il Papa dice che la vera evangelizzazione significa tre parole:
alzati, accostati, e parti dalla situazione. Precisamente, con queste tre
parole si struttura tutta l’evangelizzazione, ha sottolineato Francesco. È lo
Spirito, colui che incomincia e sostiene l’evangelizzazione. Poiché l’evangelizzazione
non è un piano ben fatto di proselitismo: “Andiamo qui e facciamo tanti
proseliti, di là, e tanti...”. In verità, ha specificato il Pontefice, è lo
Spirito che ti dice come tu devi andare per portare la parola di Dio, per
portare il nome di Gesù. Per questo motivo incomincia dicendo: “alzati e va’”
in quella direzione. Sapendo che non esiste un’evangelizzazione “da poltrona”.
Quindi “alzati e va’”, in uscita sempre, “vai”, in movimento, vai nel posto
dove tu devi dire la parola.
Il
Santo Padre ha desiderato ricordare tanti uomini e donne che hanno lasciato la
patria, la famiglia e sono andati in terre lontane per portare la parola di
Dio. La maggioranza di loro tante volte non erano nemmeno preparate
fisicamente, perché non avevano gli anticorpi per resistere alle malattie di
quelle terre, e morivano giovani, a quarant’anni o morivano martirizzati.
Motivato da questa osservazione il Papa ha condiviso il racconto di un grande
cardinale il quale ha il compito di visitare le terre di missione. Il
cardinale, quando si reca in missione, per prima cosa fa visita al cimitero per
guardare i nomi dei missionari e la data della morte: tutti giovani. Secondo
questo cardinale, tutti questi vanno canonizzati: sono martiri, martiri dell’evangelizzazione.
Insomma,
ha continuato il Pontefice, vai, non preoccuparti, tenendo ben presente che la
prima parola di una vera evangelizzazione è “alzati e va’”. Di conseguenza, ha
suggerito il Santo Padre, non portare il vademecum della evangelizzazione,
perché non serve. Va piuttosto vissuta la seconda parola: “accostati”, che
significa vicinanza. Così, ha detto il Papa, accostati per guardare cosa
succede, esattamente come fa Filippo che vedendo quel carro che viene, lo
Spirito gli dice: “Va’ avanti e accostati” per vedere cosa succede lì dentro.
Gli Atti rivelano che Filippo corse innanzi. Si mise a correre, ebbene, e udì
che quel signore che era nel carro, un ministro dell’economia, leggeva Isaia.
Filippo ascoltò bene e intuì, per la grazia dello Spirito Santo, che quell’uomo
non capiva bene. E lì Filippo sentì che doveva fare l’altro passo: lo Spirito
dice: “vai avanti ancora”. Quindi, comincia a parlare e la domanda è: “capisci
quello che stai leggendo?”. Ecco che l’uomo fa salire Filippo sul carro per
dirgli che non era abile di capire, perché nessuno glielo aveva chiarito. E Filippo,
prendendo la parola e partendo da quel passo, “parte dalla situazione”, ecco la
terza parola.Che
bella catechesi sul modo di evangelizzarsi! Sicuramente essa serve assai per la
nuova delegata episcopale per l’evangelizzazione, che, dal mio cuore, le auguro
un caloroso Buon Lavoro! accompagnato dalla mia umile preghiera e certamente di
tanti altri cristiani e gente di buona volontà a Malta.
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