Il viaggio è un ‘topos’, nella letteratura
di ogni tempo, ma è, anche, una costante nella storia dell’umanità, basti pensare
alle grandi migrazioni di popoli nel passato e, recentemente, alle decine di
migliaia di disperati provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo, che
sbarcano nella nostra Sicilia.
Ma c’è, anche, il viaggio di chi si muove
per i più svariati motivi: lavoro, bisogno di conoscere luoghi nuovi, ricerca
esistenziale e così via.
Quello fatto da noi, aderenti,
simpatizzanti, responsabili e segretarie del movimento apostolico di Messina,
movimento ecclesiale il cui carisma è l’annunzio
ed il ricordo del vangelo, è un viaggio di fede. Facciamo nostro l’invito
di Papa Giovanni Paolo II: “Cercate Gesù.
Fate in modo che la vostra vita sia una continua, sincera ricerca di Lui, senza
mai stancarvi” e, anche, noi siamo ricercatori di Gesù Cristo.
È una mattina, insolitamente, luminosa e
tiepida di un fine marzo freddo e piovoso; attraversiamo lo stretto di Messina,
luogo, veramente, magico come quello cantato dai poeti del passato e da quelli
contemporanei, affascinati dallo spettacolo, sempre, nuovo che si offre ai
nostri occhi.
Arrivati sull’altra sponda, ci accogliamo
gli uni e gli altri, siamo numerosi giovani: Adriano; Angelica; Arianna; Chiara;
Iolanda; Vanessa; Enza ed Edoardo; Laura e Giuseppe; Maria Grazia e Giulio, ed
altri, ancora.
La nostra meta è una frazione di Catanzaro,
dove, nella parrocchia di “Maria, Madre della Chiesa”, incontreremo l’ispiratrice
e fondatrice del movimento apostolico, signora Maria Marino, che ci rivolgerà
le parole di esortazione che vengono dall’alto e pregheremo, con Lei e con
tanti sacerdoti nati nel movimento apostolico, la messa.
Ognuno di noi ha lasciato la sua famiglia,
il suo lavoro, anche se per poco, portando con sé le ansie, le preoccupazioni,
le sofferenze, i dubbi, le speranze della propria vita. Il viaggio passa tra
preghiere, canti e confidenze reciproche.
Facciamo una breve sosta per una colazione
dove si divide, fraternamente, quello che ognuno ha portato; quindi, l’ultima
volata verso Santo Ianni.
Nel pullman c’è silenzio, ognuno è preso
dai propri pensieri. Arriviamo ad una chiesa immersa nel verde degli ulivi; vi
entriamo accolti, cordialmente, da sacerdoti e laici, siamo in tanti e tutti provenienti
da ogni parte d’Italia. Si recitano alcune poste del rosario accompagnate da
canti ed ecco che entra Maria Marino.
Grande è l’emozione, il suo volto sereno
scruta ognuno di noi, a qualcuno si avvicina con amore per confortare,
incoraggiare, spronare. Quindi, si siede e, brevemente, ci rivolge delle parole
di luce, “Egli ci invita a seguirlo, ad
essere sue luci e a non rimanere nascosti per portare la Sua Luce nel mondo”
e, come ebbe a dire Papa Giovanni Paolo II, nel ricevere la signora Maria
Marino e il movimento apostolico, “dare
una nuova anima al mondo”.
Quindi, da questa piccola-grande donna,
avanti negli anni e molto sofferente, si leva un bellissimo canto alla Madonna
che fa pensare ad un ruscello di acqua limpida.
Inizia, così, la santa messa ed ognuno di
noi mette sull’altare tutto quello che ha nel cuore, sperando che Gesù e Maria
ascoltino la nostra preghiera. Canti e musiche toccanti eseguiti da tanti
giovani accompagnano la preghiera eucaristica. Si respirano una grande gioia ed
una profonda serenità. Finita la messa, Maria Marino, invitandoci, caldamente,
a lavorare nelle parrocchie, ci saluta sorridendo e va via.
Anche, noi partiamo. Sul pullman c’è
silenzio, ciascuno rivive, intimamente, i momenti, appena, vissuti e conserva
nel cuore qualcosa di questo incontro di preghiera che, sicuramente, darà più
luce più forza, più speranza e più gioia alla nostra quotidianità.