SANTA MARIA ALEMANNA – MESSINA
BOMBARDAMENTI E BOMBE A MESSINA
di Redazione
Emozionante e coinvolgente l’incontro avvenuto, giovedì
26 aprile c.m., a Santa Maria Alemanna in Messina, per ricordare i bombardamenti
delle forze alleate sulla città dello stretto, nel conflitto mondiale del 1943
e il rinvenimento dei numerosi ordigni bellici, ancora, sepolti sotto la città,
organizzato dall’assessorato alle politiche del mare del comune di Messina e
dal centro studi e documentazione del “Museo di Forte Cavalli”, al quale hanno
preso parte il colonnello Aldo M. Vergano, comandante del 24° Rgt. Artiglieria “Peloritani”;
il capitano di vascello Giacomo Legrottaglie, comandante del distaccamento Marina
Militare; il maresciallo Bonfiglio del comando zona “Fari della Sicilia”, e
numerosi storici e cultori di storia patria tra i quali Giovanni Molonia,
Sergio Di Giacomo, Rosario Moscheo, Giulio Santoro. Un tuffo nel passato
offerto dai numerosi filmati proiettati provenienti dall’Imperial War Museum di Londra e dall’istituto Luce e dall’intervento
di due specialisti dell’ex direzione artiglieria di Camaro.
Ha aperto i lavori l’assessore Pippo Isgrò che,
allacciandosi alla metafora dei bombardamenti, ha voluto allacciarsi al
continuo “bombardamento” di problemi che investe, oggi, la società e, in
particolare, la città di Messina, legata alla disoccupazione, al reperimento di
fondi, alla ricostruzione dei villaggi dopo le alluvioni, alle tasse che
incombono sui cittadini. A seguire, la proposta fatta all’amministrazione
comunale, accolta, favorevolmente, dall’assessore Isgrò, da parte del tenente
colonnello Corrado di Bartolo, ufficiale del 24° Rgt. Artiglieria e referente
regionale dell’Associazione “Lamba Doria”, per l’istituzione di una
giornata in memoria delle vittime civili dei bombardamenti del ‘43, già,
istituita a Siracusa ed Augusta. Il prof. Enzo Caruso, direttore del Museo
Storico di “Forte Cavalli”, nel trattare il tema Il valore educativo della Memoria. Forte Cavalli, un luogo per
conoscere e non dimenticare, ha delineato il percorso educativo Ho visto la guerra, per questo amo la Pace,
su cui si fonda la chiave di lettura della preziosa raccolta di documenti e
reperti custoditi presso il Forte Cavalli, un museo interattivo nel quale le
giovani generazioni possano apprezzare il valore della pace, attraverso la
conoscenza delle sofferenze subite da coloro che hanno vissuto sotto le bombe
in quei tragici anni e scoprire un pezzo importante della nostra storia che
andrebbe, altrimenti, via, via sbiadendosi. Giuseppe Galletta ha, quindi,
trattato il tema La difesa dello Stretto
nel ‘43 con una puntuale analisi di inedite carte topografiche militari,
provenienti dallo Stato Maggiore della Marina Militare e dagli Uffici Storici
del Genio, grazie alle quali è stata descritta l’evoluzione e l’implementazione
degli armamenti e delle batterie antinave, contraeree e doppio compito
distribuite sulle due sponde dello stretto dal 1890 all’agosto del ‘43.
L’intervento di Corrado Loiacono, artificiere e
qualificato esperto in munizionamento bellico, ha, infine, emozionato l’uditorio
con immagini e ordigni bellici, esposti “dal vivo”, disinnescati, personalmente,
durante la sua lunga carriera e facenti parte del consistente elenco di ordigni
bellici rinvenuti sul territorio dal dopoguerra ad oggi; non solo bombe aeree
piovute dall’alto, ma un numeroso munizionamento lasciato sul terreno da
tedeschi ed italiani impegnati in quella che fu definita “come una delle più
clamorose ritirate per mare di tutta il II conflitto mondiale”. A dir poco
frizzante, a conclusione dei lavori, la testimonianza del prof. Giulio Santoro
che ha raccontato, nell’incoscienza di un bambino di appena undici anni, “l’arte”
di sezionare bossoli e granate trovate nei torrenti e per la città, uno dei “giochi”
preferiti dei bambini di quel periodo.
A nome dei tanti giovinetti di allora, l’ing.
Domenico Galatà ha regalato ai presenti i propri i ricordi di un’infanzia
vissuta sotto una pioggia di bombe.
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