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 venerdì 7 dicembre 2018

L'OBIETTIVO DEL FAS

Agricoltura e Turismo. Combinazione vincente per generare reddito e occupazione

di Elisa Carlisi


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L’orgoglio siciliano di essere un imprenditore agricolo, l’incrollabile fiducia nelle potenzialità delle realtà imprenditoriali e locali di riassegnare centralità al lavoro nelle campagne, un pizzico di entusiasmo condito con una buona dose di specializzazione e di sostenibilità, questo il mix di ingredienti che compone la filosofia della Federazione Agricoltori Siciliani, con il suo presidente regionale, Francesco Calanna, e con Pietro Ridolfo, da qualche giorno nominato vice presidente FAS, nella sua visione lungimirante di riscatto di un settore oggi in profonda crisi strutturale-congiunturale concepisce la connessione tra l’agricoltura e il turismo sostenibile come la vera combinazione vincente capace di generare reddito e nuova occupazione.

L’obiettivo del FAS è stimolare i produttori del mondo agricolo, sostenerli nella produzione e commercializzazione oltre che nell’Isola anche nei mercati nazionali ed esteri – afferma il neo vice presidente della Federazione . Gli incontri con i nostri associati rappresentano un utile momento di interscambio e confronto, per il 2019, insieme all’onorevole Calanna, ne abbiamo prefissati diversi. Chi si proietta nell’agricoltura deve essere determinato dalla passione e spendere le competenze maturate in un percorso formativo. Ho, da subito, condiviso che la battaglia campale bisogna combatterla sul terreno della biodiversità, della qualità delle nostre produzioni e del rapporto stretto che il mondo dell’agricoltura può e deve avere con il mondo del turismo, il tutto in una cornice di sostenibilità ambientale ed economica. La formazione continua e strategica, unitamente a un’adeguata politica del credito, potrà fare la differenza! Concludo ribadendo che solo con una agricoltura più forte e di qualità, la nostra Sicilia può ritornare a produrre e crescere, buttandosi alle spalle la triste ipoteca dell’assistenzialismo”.

Oggi, manca la cultura dell’impresa – rileva Ridolfo, ma per uscire dall’angolino in cui ci siamo relegati occorrono, oltre l’ambizione e la consapevolezza delle proprie capacità, la preparazione manageriale. Da queste caratteristiche, non si può, infatti, prescindere in tutto il percorso di filiera, soprattutto adesso che il comparto versa in grave difficoltà e l’accesso al credito e alla terra è sempre più complicato.Dobbiamo infondere fiducia nei giovani che già lavorano in agricoltura o che si stanno avvicinando al mondo delle campagne. Proprio le nuove generazioni possono stimolare gli agricoltori senior a non mollare nonostante le criticità contingenti. Nell’Isola, l’80-90% delle aziende agricole sono a carattere familiare. La storia, le radici e la cultura locale come i nostri terreni sono intrisi di intrecci parentali che rappresentano il vero valore aggiunto delle nostre produzioni siciliane che dobbiamo imparare a valorizzare. Nei media, si fa un gran parlare dei beni primari ma quando si predispongono le manovre l’agricoltura risulta la ‘cenerentola’ dei comparti economici. Siamo stanchi e insoddisfatti della gestione della Regione sui finanziamenti comunitari per lo sviluppo rurale.

Si assiste – prosegue il vicepresidente sempre più di frequente ai ritardi nei pagamenti (che, in certi casi, sfiorano anche i due o i tre anni) e a un atteggiamento di lassismo nel chiudere le pratiche. Quello che reputo davvero insostenibile è l’irresponsabilità della classe politica”.Sono a favore di tutto ciò che crea indotto e fa girare l’economia. Sarebbe opportuno potenziare il turismo delle zone interne senza creare alcuna antitesi con quello delle coste nel pieno rispetto della sostenibilità e dell’ambiente. Occorrono strategie politiche, un incremento delle infrastrutture connesse ad una rete di turismo rurale”, conclude il presidente FAS l’on. F. Calanna.


 


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