MESSINA
Rotary Club Stretto di Messina: mini viaggio nella memoria smarrita della nostra Città
di Redazione
La
prof.ssa Morici ha ripercorso, tra miti, arte e cultura, la prestigiosa storia
di Messina, rimarcando il ruolo centrale nel contesto mediterraneo ed europeo.
Prossimo appuntamento, domenica 11 novembre, con la 17a Edizione del brunch benefico per la Rotary Foundation.
È stata la prof.ssa Romanella Morici l’ospite del Rotary Club Stretto di
Messina, che ha dedicato la riunione, svolta al Circolo del Tennis e della
Vela, al tema “Messina, chi era costei. Mini viaggio tra miti, agiografia e
storia, alla ricerca della memoria smarrita”. Introdotto dal presidente del
club-service, Giuseppe Termini, e dal prefetto, Fabio Pagano, l’incontro è
stato l’occasione per un affascinante percorso nei secoli splendidi della
nostra città, rimarcando il ruolo centrale che Messina ha sempre ricoperto tra
le civiltà mediterranee, in antitesi con l’attuale situazione di immeritato
oblio. Parte da lontano la relazione della docente, dalle origini di Zancle,
nome siculo della città dello Stretto che, prima, subì l’arrivo dei greci, poi,
quello di Anassilao di Reggio che la ribattezzò Messana.
La
prof.ssa Morici si è concentrata, in particolare, sulla riscoperta dei miti che
hanno contraddistinto la storia cittadina, traendo ispirazione anche dal
fascino unico dello Stretto: da Scilla e Cariddi, dei quali si trova traccia in
Omero, Virgilio, Dante o nel Montorsoli, a Colapesce, raffigurato nella famosa
opera di Guttuso installata sulla volta del teatro Vittorio Emanuele, fino a
Dina e Clarenza, due personaggi femminili che trovano ora posto nel campanile
del Duomo, e i giganti Mata e Grifone, leggendari fondatori della città. Non
solo miti, perché Messina vive nei quadri di Antonello, che nella sua arte
esprimeva tutto il suo orgoglio di appartenenza, ma soprattutto è stata
crocevia di popoli, culture e avvenimenti, anzi – ha affermato la docente – “è
stata centro della storia europea”. Eleonora d’Aquitania, Riccardo Cuor di
Leone, Filippo Augusto e Carlo V sono tra i maggiori sovrani ad aver fatto
tappa in riva allo Stretto, caratterizzando un lungo periodo florido per
Messina, interrotto nel ‘900 da due drammatiche distruzioni. La Città, però,
riuscì a rialzarsi anche grazie alla sapiente opera di mons. Paino che,
soprattutto, commissionò la ricostruzione del campanile del Duomo nel 1933 e, l’anno
successivo, della Madonnina del porto, “diventando
simbolo di autenticità e identità della Città. Una Città che, nel suo nuovo
museo – ha sottolineato la relatrice – ha
trovato uno scrigno prezioso, ma c’è ancora molto da fare per ritrovare la
propria memoria”. Un vero e proprio tuffo nella secolare e prestigiosa
storia di Messina: “Una relazione che ci
ha ricordato chi siamo e da dove veniamo”,
ha concluso il presidente Termini, ricordando il prossimo importante
appuntamento del club-service. Domenica 11 novembre, dalle ore 13.00, infatti,
si terrà l’annuale brunch a favore della Rotary Foundation che, giunto alla 17a Edizione, è organizzato
dal Rotary Club Stretto di Messina e ospitato, con la particolare
collaborazione del socio Pietro Franza, nei locali del Royal Palace Hotel, a
titolo di partecipazione. “La
caratteristica di questo pranzo è che le pietanze saranno preparate dagli
stessi soci del club, è aperto a tutti e i partecipanti pagheranno una cifra di
adesione che sarà devoluta per il
progetto Polio Plus”, ha spiegato il presidente Termini. Un evento
significativo per il club-service, da sempre impegnato attivamente nella
campagna per l’eradicazione definitiva della malattia: “Diamo il nostro modesto ma sentito contributo. È importante perché non
possiamo fermarci, la campagna continua a dare risultati positivi e siamo quasi
alla conclusione – ha aggiunto il
presidente – perché sono rimasti solo
pochi focolai in Nigeria, Pakistan, Afghanistan e Papua Nuova Guinea”.
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