MESSINA
Messina – Lectio Magistralis del presidente della Corte Costituzionale
di Redazione
Una
stracolma Aula Magna del Rettorato ha accolto il presidente della Corte
Costituzionale, Giorgio Lattanzi, nel corso di una cerimonia aperta dai saluti
del rettore, Salvatore Cuzzocrea, e del prefetto di Messina, Maria Carmela
Librizzi. Il presidente della Corte Costituzionale ha tenuto una Lectio Magistralis intitolata “Attualità della Costituzione”, introdotta
dal presidente emerito della Corte Costituzionale, Gaetano Silvestri. “Nel ringraziare il presidente Lattanzi per
la sua presenza – ha detto il rettore – desidero
condividere lo spirito di questa iniziativa ovvero affermare la cultura e il
rispetto della Costituzione. Si tratta di
un nobile compito e, nello stesso tempo, di un dovere nei confronti delle generazioni che
rappresentano il futuro del nostro Paese”. “La presenza del presidente
della Corte Costituzionale all’Università di Messina – ha commentato il prefetto
– si aggiunge a una serie di manifestazioni con cui quest’anno abbiamo
voluto celebrare varie ricorrenze legate
alla storia d’Italia. Alcuni di questi eventi sono dedicati alla Costituzione
che, indubbiamente, ci ha donato quei
principi e quegli indirizzi operativi che la rendono una Carta sempre attuale e
volta al futuro”.
“Da costituzionalista – ha aggiunto il
prof. Silvestri – credo che il titolo
scelto per la Lectio Magistralis sia
davvero significativo e provo enorme piacere nel vedere, in quest’aula, la
presenza di numerosi giovani. L’attualità della Costituzione deriva,
innanzitutto, dal ruolo che essa assume, da quando è stata promulgata, nei
confronti del popolo che l’ha adottata. Tutti i tentativi di riscriverla sono
falliti, non in Parlamento, ma per la volontà popolare espressa attraverso lo strumento
del referendum. La Carta costituzionale è destinata a durare, perché figlia
della storia. Esemplificativo di ciò
è il caso della Costituzione americana, che nessuno sogna di cambiare da circa
200 anni. Una costituzione moderna, senza
alcun dubbio, ruota attorno al concetto dei limiti, contrario alla tirannia
della maggioranza citata da Thomas Jefferson. La nostra Carta ha abbracciato
appieno questa logica, tutelando principi
civili e diritti fondamentali”.
“Quest’anno – ha dichiarato il presidente
Lattanzi – sono stati celebrati i 70 anni
della nostra Costituzione e tutti noi
giudici abbiamo approfittato di questa opportunità per ‘uscire dalla Corte’ e
andare nelle città, nelle scuole e nelle università, dove abbiamo incontrato
numerosi giovani e studenti come
quelli di oggi. Tutti hanno dimostrato moltissima attenzione e vivo interesse
nei confronti della Costituzione,
rivolgendoci anche tante domande. Abbiamo potuto osservare dei ragazzi diversi rispetto a come vengono
usualmente dipinti e raccontati. Siamo stati anche nel carcere di Rebibbia,
riscontrando il medesimo rispetto. È probabile, come avvenuto in passato, che i
tentativi di revisione costituzionale riprenderanno. In più di un’occasione, si
è venuta a creare una sorta di ‘attesa
messianica’ per una riforma costituzionale ingiustificata. I nostri padri
costituenti ci hanno dotato di uno
strumento caratterizzato da una grande sapienza civile, capace di riunire tutte
le ideologie e, dunque, in grado di adeguarsi al mutamento dei tempi per
consentire al Paese di prosperare in
democrazia e libertà.
La nostra Carta
costituzionale è attuale, rigorosa nella sua efficacia, una bilancia di valori
e principi. La
nostra Costituzione accompagna, stabilmente, la vita della Repubblica, anche su
sentieri diversi. La sua solidità è
anche quella della nazione. Interventi e modifiche minori possono minare la
fiducia dei cittadini che, con il
referendum, hanno invece dimostrato di tenere moltissimo alla Carta costituzionale. L’11 ottobre scorso, il Presidente
della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale alcuni studenti
delle scuole secondarie di secondo grado ha definito la nostra Costituzione ‘una Carta capace di creare un
sistema complesso di pesi e contrappesi, in cui nessuno da solo può esercitare troppi poteri’. Ciò è
un’ulteriore dimostrazione del fatto che la revisione costituzionale non può dipendere da architetture e tecnicismi politi,
bensì da un vero e proprio momento
costituente che, però, non si scorge all’orizzonte. La nostra Costituzione è e
sarà il vento benefico che soffia su
tutto il nostro Paese”.
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