venerdì 28 settembre 2018
UNIVERSITÀ DI MESSINA
Messina. Presentato “Il primo rapporto sul turismo enogastronomico in Italia”
di Redazione
È
stato presentato, in Aula Magna, “Il primo rapporto sul turismo enogastronomico
in Italia” che, redatto sotto l’egida dell’Università di Bergamo e della World
Food Travel Association, ha il patrocinio di Touring Club, Fondazione
Qualivita, Federculture, la collaborazione di Seminario Veronelli e The
Fork-TripAdvisor. Dopo i saluti del prorettore alla Ricerca, Innovazione e
trasferimento tecnologico, prof.ssa Daniela Baglieri, e del delegato per i
Rapporti con il Territorio, prof. Roberto Montanini, l’incontro è stato
introdotto dal prof. Marco Centorrino che ha evidenziato come il turismo
enogastronomico sia divenuta vera e propria pratica culturale. Esso, nell’ambito
di un’industria in cui la componente esperienziale è oggi sempre più
importante, costituisce un prodotto di eccellenza su cui occorre puntare. “Il nostro Ateneo tiene particolarmente a
questo tema – ha detto la prof.ssa Baglieri – perché l’enogastronomia consente di dialogare tra tutti i Dipartimenti;
la filiera alimentare, infatti,
permette di avviare progetti di ricerca condivisi perché l’industria in questo
settore ha elevate potenzialità,
specialmente in Sicilia”. “Il cibo
oggi è cultura e anche se la nostra è una
terra difficile, in questo settore è indubbiamente un’eccellenza”, ha
sottolineato il prof. Montanini.
Subito
dopo è intervenuta la prof.ssa Roberta Garibaldi, docente di Marketing ed
Economia e Gestione di imprese turistiche presso l’Università di Bergamo e
coordinatrice della ricerca, che ha illustrato alcuni dati raccolti. Un
italiano su tre ha svolto almeno un viaggio motivato dall’enogastronomia negli
ultimi tre anni. Un dato che dichiara il nuovo ruolo dell’enogastronomia, che
da elemento ‘accessorio’ si è trasformata in una componente in grado di
influenzare le scelte di viaggio. Il 63% dei turisti italiani valuta importante
la presenza di un’offerta enogastronomica o di esperienze tematiche quando
sceglie la meta del viaggio. Elementi imprescindibili sono qualità e
sostenibilità, il tema green non è driver di scelta solo per le produzioni
agroalimentari, ma anche per il 42% delle strutture ricettive e degli eventi.
Le
esperienze Food più popolari, dopo il mangiare piatti tipici del luogo in un
ristorante locale (indicata dal 73% dei turisti), sono visitare un mercato con
prodotti del territorio (70%) e comprare cibo da un food truck (59%). Forte è
pure l’interesse verso il Beverage, non solo vino, ma anche birra locale. La Regione
più desiderata dai turisti italiani è la Toscana, ma si riscontra un forte
interesse per il Sud, in primis Sicilia e Puglia. “In sintesi – ha detto la prof.ssa Garibaldi – questo il profilo del turista
enogastronomico italiano: è un turista acculturato, con maggiore capacità e
propensione alla spesa, che cerca
nell’enogastronomia un’opportunità di conoscenza e contatto con la cultura di
un territorio. Organizza il suo
viaggio affidandosi al web, sia per raccogliere informazioni sia per prenotare le singole componenti del viaggio.
Ma ha una propensione maggiore rispetto al turista generico alla prenotazione attraverso intermediari. Si sente più
coinvolto, vuole sperimentare l’enogastronomia
a 360°, affiancando spesso altre proposte attive. Preferisce percorsi misti,
non monotematici: il turista del vino
cerca anche ottime esperienze gastronomiche”.
Il
prof. Filippo Grasso, delegato del rettore per le Iniziative Scientifiche nel
settore del Turismo, ha concluso i lavori, sottolineando che il turismo
enogastronomico rappresenta un segmento in continua crescita per la forte
richiesta, da parte dei viaggiatori, di vivere e gustare le specificità dei
luoghi visitati. Nel nostro Ateneo, oggi, è stato presentato il primo rapporto
sul turismo enogastronomico allo scopo di fornire un quadro aggiornato della
situazione italiana e siciliana, dal punto di vista della domanda e dell’offerta,
e allo stesso tempo di dotare le istituzioni e gli operatori del settore, di
uno strumento a supporto delle decisioni di politica turistica territoriale per
promuovere il “prodotto turistico omogeneo. La proposta ultima è
quella creare un modello di governance pubblico-privato che combina conoscenze e competenze per
costituire un osservatorio statistico metropolitano”.
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