L’assistenza
domiciliare consiste nel conferire un sostegno domestico, delle cure mediche e
un supporto farmacologico a persone non autosufficienti, senza limitazioni d’età
e di reddito. L’assistenza domiciliare è un’importante offerta di aiuto, a
carico del servizio sanitario nazionale. Questa possibilità è offerta a coloro
che soffrono di malattie invalidanti acute, a portatori di handicap fisici e
mentali, ad anziani e a malati terminali. In particolare, se hai intenzione di
rivolgerti alla ASL del comune di residenza del tuo caro, bisognoso di cure,
puoi scegliere per lui tre servizi principali: assistenza domiciliare
programmata (ADP); assistenza domiciliare integrata (ADI); ospedalizzazione
domiciliare.
Tipologie
di assistenza domiciliare: come funzionano e come ottenerle
L’assistenza
domiciliare, a carico del servizio sanitario nazionale, si integra con le
prestazioni di supporto alla famiglia e di assistenza sociale erogate dal
comune di residenza del paziente. Il bisogno clinico-assistenziale, una volta
contattato l’ASL, verrà valutato e, in caso positivo, verrà avviato un “progetto
di assistenza individuale” (PAI), che prevede un supporto medico, riabilitativo
e infermieristico, il quale va a integrarsi con gli altri servizi offerti dal
medico di base, dalla guardia medica e da altri referenti del luogo. Al termine
del percorso di assistenza domiciliare, il paziente sarà dimesso e il progetto
concluso. Tuttavia, è in base al bisogno di cure dell’assistito e al livello di
durata/complessità dell’intervento che si dividono le tre categorie principali.
Ecco i dettagli.
Assistenza
domiciliare programmata
L’assistenza
domiciliare programmata comprende prestazioni mediche, riabilitative e
infermieristiche periodiche (settimanali, quindicinali o mensili) e limitate
nel tempo. Questa tipologia di servizio è erogata nei confronti dei pazienti
non in grado di camminare e impossibilitati a raggiungere gli ambulatori del
medico curante. In particolare i soggetti che possono beneficiare di tale
assistenza domiciliare sono i seguenti: anziani con deficit permanente della
deambulazione; portatori di protesi alle gambe con grande difficoltà a
camminare; pazienti non autosufficienti che abitano a un piano alto di un
appartamento senza ascensore e impossibilitati a essere trasportati nello
studio medico con i mezzi comuni; soggetti con patologie gravi (insufficienza
cardiaca avanzata, insufficienza respiratoria, tetraplegia e paraplegia,
celebrolesione).
Assistenza
domiciliare integrata
L’assistenza
domiciliare integrata consiste in un insieme integrato di trattamenti sanitari
e sociosanitari erogati in modo continuativo. Oltre al medico curante, possono,
quindi, essere coinvolti infermieri, fisioterapisti, assistenti sociali e
medici specialisti. Di fatto, questo servizio rappresenta una valida alternativa
al ricovero ospedaliero. I soggetti che, in particolare, possono usufruire di
questo intervento, sono i seguenti: malati terminali; soggetti con forme
psicotiche gravi; soggetti anziani con gravi fratture; le persone in dimissione
protetta da reparti ospedalieri; bambini con patologie croniche e con
particolari condizioni di disagio sociale; soggetti con malattie
temporaneamente invalidanti (ad esempio: respiratorie).L’assistenza
domiciliare integrata è molto importante non solo per la cura e la
riabilitazione fisica del paziente, ma anche per quella psicologica. Nessuno,
infatti, vorrebbe essere ricoverato in ospedale: potersi curare nella propria
casa, circondati dalla propria famiglia e dai propri cari, consente alla
persona di essere curata nel proprio ambiente abituale di vita, rendendo le “dimissioni”
solitamente più precoci.
Ospedalizzazione
domiciliare
Questo
servizio di assistenza domiciliare è destinato a quei soggetti che richiedono
cure 24 ore su 24. Oltre agli interventi dell’assistenza domiciliare integrata,
vengono forniti particolari dispositivi e macchine, come ad esempio: gli
erogatori di ossigeno e gli apparecchi per deambulare. Solitamente, questo tipo
di assistenza domiciliare dura al massimo 60 giorni. Se le condizioni del
paziente si stabilizzano o migliorano, il servizio di ospedalizzazione
domiciliare verrà sostituito dall’ADI.