MESSINA
Combattere la corruzione e la mafia con la cultura – Giornata in ricordo di Paolo Borsellino e delle vittime della mafia
di Redazione
Si
è svolta, nella Sala dell’Accademia dei pericolanti, la “Giornata in ricordo di
Paolo Borsellino e delle vittime di mafia – Combattere la corruzione e la mafia
con la cultura”, organizzata dall’Ateneo peloritano. Dopo i saluti del rettore,
prof. Salvatore Cuzzocrea, e del direttore generale, prof.ssa Daniela Rupo, all’incontro
sono intervenuti il prorettore vicario e ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico,
prof. Giovanni Moschella, il prorettore agli Affari Generali e associato di
Storia Contemporanea, prof. Luigi Chiara, e il prof. Giuseppe Giordano, ordinario
di Storia della Filosofia. Ospiti dell’Ateneo, invece, il procuratore della
Repubblica di Messina, dott. Maurizio De Lucia, il procuratore della Repubblica
di Barcellona, dott. Emanuele Crescenti, il sostituto procuratore della DDA di
Messina, dott.ssa Liliana Todaro, e il filosofo Vittorio Alberti, che ha
presentato il suo ultimo volume, edito Rizzoli, “Pane Sporco”.
“A distanza di 26 anni dalla strage di via D’Amelio
– ha detto il rettore – rinnoviamo la
memoria di Paolo Borsellino e di
tutte le vittime di mafia, ma è fondamentale comprendere che il ricordo non
deve avvenire solo in occasione di
anniversari, ma deve essere costante nel tempo. In una sua dichiarazione, Borsellino ha sottolineato
che i giudici possono agire solo in parte nella lotta alla mafia e che la
scuola riveste un ruolo importante in questo processo. Anche l’Università, mi
viene da aggiungere, ha il dovere di infondere la cultura della legalità. In
questo senso, sono particolarmente felice che proprio in questo giorno
Università e Procura abbiano sottoscritto un protocollo d’intesa per attività di consulenza medico-legale che
rappresenta un ulteriore passo ai danni
dell’illegalità”.
Inoltre,
in occasione dell’anniversario della strage, gli studenti Francesco Merendino e
Salvatore Russo dell’Associazione Atreju hanno rinnovato la deposizione di un
cuscino di fiori davanti all’albero di ulivo piantato nel 2007 nel giardino
antistante il Rettorato, ai cui piedi una targa ricorda la celebre frase di
Borsellino: “Se la gioventù le negherà il
consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”.
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