L’appuntamento
in un noto hotel di Ortigia, con vista sulla fonte Aretusa, è servito a
consegnare ad Alicia Cassia, corrispondente del Progetto Sicilia nel Mondo da
Buenos Aires, il primo premio del Concorso fotografico 2017 /2018 “Il Natale a
casa mia tra presepe, albero e auguri, nella più totale atmosfera siciliana”,
ideato dal team del “Progetto Sicilia nel Mondo” e dedicato a tutti i siciliani
che vivono all’estero. Dopo le foto di rito, ci siamo seduti a parlare e a
raccontare le nostre esperienze comuni, in particolare assieme alla
coordinatrice del Progetto Carmen Intile, e abbiamo avuto modo di ricordare la
splendida figura dell’avv. Mimmo Azzia e delle tante attività svolte per dieci
lustri a favore dei siciliani all’estero. L’incontro è servito anche a
realizzare una intervista, mirata a far conoscere meglio la figura di donna Alicia
Cassia, grande devota di S. Lucia e cittadina onoraria di Siracusa.
Cos’è
la sicilianità per Alicia Cassia?
“La sicilianità è il piacere di ritornare, il
piacere di vivere la terra dei nostri avi, sentire il calore e guardare i
colori accesi dal sole, che nei nostri cuori non sbiadiscono mai. Io non potrei
vivere senza pensare di poter fare qualcosa per la Sicilia e i siciliani”.
Viene
periodicamente a Siracusa?
“Sì, due volte l’anno, a dicembre vengo da
venticinque anni e a maggio da cinque, in occasione degli eventi religiosi
dedicati a Santa Lucia, la Santa amata a Siracusa e anche a Buenos Aires, dove
c’è il ‘Circolo Cattolico Santa Lucia siracusana’, ideato grazie all’impegno
dei salesiani, presieduto prima da mio padre per tantissimi anni e poi sempre
per un lungo periodo anche da me”.
Chi
gli ha inculcato l’amore verso Santa Lucia?
“Mio padre mi ha insegnato la devozione e l’amore
per Santa Lucia, mia madre mi ha insegnato a pregare la Santa. Ho capito, negli
anni, che la fede e la preghiera mi hanno dato tanto, per me Santa Lucia è luce
e guida”.
Cosa
vuole dire a noi siciliani?
“A voi cari amici, devo dire grazie per l’affetto
e per avermi assegnato il primo posto nel premio fotografico dedicato al
Natale. Grazie per quello che fate con il ‘Progetto Sicilia nel Mondo’ e per
aver riallacciato i legami con le nostre comunità che vivono in Argentina e nel
mondo, ne sentivamo il bisogno”.
Secondo
lei i social sono serviti a riallacciare i legami?
“Con la comunicazione e i social, avete
accorciato le distanze e reso possibile un nuovo dialogo. Adesso, però, vi
chiedo di venirci a trovare e incrementare gli scambi culturali, i social
aiutano ma non bastano, ci vuole periodicamente pure il contatto personale.
Spero ci sia una nuova sensibilità da parte della Regione Sicilia per sostenere
e incrementare i legami, con chi è andato via non volontariamente, ma per
necessità per trovare opportunità di lavoro”.
Vuole
lanciare un messaggio al presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci?
“Durante questo mio soggiorno, ho avuto modo
di incontrare il presidente Nello Musumeci, ho approfittato per invitarlo in
Argentina e mi è sembrato interessato, a lui -ho ribadito- che la Sicilia non
può dimenticarsi dei siciliani che nei secoli sono andati via per necessità”.
Vuole
dare un consiglio per migliorare e far crescere le attività del Progetto?
“Suggerisco di creare attività turistiche e
culturali, seguite dal vostro team, che permettano a noi tutti di poter
ritornare in Sicilia per brevi periodi, ma vi prego di farci trovare la giusta
accoglienza e il calore umano, che ci permetta di vivere la vacanza in modo
speciale e indimenticabile. Naturalmente, vi aspettiamo in Argentina per
ricambiare l’ospitalità e per fare risvegliare la sicilianità ai tanti nostri
giovani, che stanno perdendo certi nostri valori”.
Come
stanno oggi i nostri amici siciliani in Argentina?
“Noi in Argentina viviamo bene, certo le crisi
economiche periodiche non aiutano, ma il siciliano si è sempre saputo
difendere, superando le avversità, con il lavoro e la cura della famiglia e vi
posso assicurare che le nostre famiglie sono veramente speciali”.