ESTETICA
Cosmetici green in continua crescita
di Redazione
Il
mercato dei cosmetici green consiste in circa 950 milioni di euro, che
equivalgono al 9% del fatturato di settore (tra gli 11 miliardi circa di euro
totali di prodotti cosmetici venduti) secondo l’indagine di Cosmetica Italia
relativa alle stime per l’anno 2017. Questa tendenza in salita delle vendite di
prodotti definiti genericamente “naturali”, inoltre, secondo studi in corso, è
destinato a protrarsi nei prossimi anni. A dimostrazione di questo, la Human Highway,
azienda di ricerche online, ha condotto una tra le indagini sull’evoluzione di
questo particolare comparto, a volte controverso. Ad esempio, più di 7
consumatori su 10 in Italia ritengono che la “produzione sostenibile e attenta
all’ambiente e ai vincoli etici” sarà il filo conduttore delle loro scelte di
acquisto.
Il
70,2 % richiede maggiore “sostenibilità, etica e cura per l’ambiente”; il 34,3%
desidera a prodotti “cruelty free”, cioè che non prevedano l’impiego di test
animali anche se questo problema è già da molti anni scongiurato per la
legislazione cosmetica UE; il 25,3% ama i prodotti “senza qualcosa” (parabeni,
conservanti in generale, glutine, olio di palma, tensioattivi, additivi
ritenuti inutili); il 22,1% vuole prodotti “bio-friendly”, ovvero “amici della
natura” e, ancora più nello specifico, il 20,6% anela a cosmetici “eco-friendly”,
ovvero amici dell’ambiente; il 16,3% vuole maggiore attenzione al “sociale”,
intendendo una maggiore attenzione ai lavoratori e al territorio di
appartenenza; ben l’11,2% sceglierebbe il “prodotto cosmetico vegano”
(costituito unicamente di estratti vegetali); e, infine, il 9,2% desidererebbe
prodotti “a km 0” e l’8,1% prodotti realizzati a ridotto consumo di acqua.
La
moderna cosmetologia è sempre alla ricerca di nuove soluzioni, compatibilmente
con la possibilità di realizzazione tecnica, sicurezza ed efficacia di impiego,
compatibilità legislativa. Ma cosa si intende per naturale? “Naturale non significa per forza ‘buono’
– precisa Leonardo Celleno, presidente di AIDECO, Associazione Italiana di
Dermatologia e Cosmetologia –. Qualcuno potrebbe dire che un prodotto è naturale perché, ad esempio, è a base
di erbe alpine, salvo poi scoprire
che non ne contiene in quantità diversa da altri”. A meno che non si
azzardi l’acquisto da bancarella ovvero attraverso canali non controllabili, “non si tratta tanto di insidie per la
salute, perché anche questi cosmetici sono fatti a norma di legge”. Quanto
alle possibili allergie, “i cosmetici in generale, ‘verdi’ o meno,
possono essere una fonte importante e, comunque, non allarmistica – tranquillizza lo specialista –. Le sostanze più a rischio nel causare dermatiti allergiche (diverse
dalle dermatiti irritative, che sono più comuni ma di cui i cosmetici più
raramente sono fonte) sono le fragranze, seguite dai conservanti”.
Ai
cultori della natura ‘in vasetto’, Celleno consiglia di “scegliere prodotti di aziende serie e conosciute, con etichette chiare,
che non promettano azioni mirabolanti e che siano certificate dagli enti
preposti”. Insomma, occhio al bollino. Il concetto di base del cosmetico
green è quello di sostituire le sostanze di origine sintetica con sostanze di
provenienza naturale, ma che siano altrettanto performanti, cioè ugualmente
valide dal punto di vista organolettico e, quindi, della gradevolezza del
prodotto finale. In Italia, gli enti certificatori sono almeno 4 o 5, da ICEA
(Istituto per la certificazione etica e ambientale) a CCPB (Consorzio per il
controllo dei prodotti biologici).
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