In
riferimento all’articolo pubblicato da un giornale web cittadino, gli ex
lavoratori di Casa Serena desiderano fare una smentita ed esporre i punti
salienti della concertazione svoltasi alla presenza del sindaco, il
vicesindaco, l’assessore alle politiche sociali e il dirigente dott. Zaccone a
Palazzo Zanca.
La
seduta si è aperta con l’intervento dell’assessore Santisi che si è espressa
sul parere giuridico in merito al famigerato protocollo d’intesa che ha creato
non pochi malumori e incongruenze dal 2014 ad oggi e che, a differenza di
quanto affermato dal dirigente, ha prodotto posti di lavoro alternativi ai
soggetti interessati e messi alla porta a causa dei lavori da effettuare in
quella struttura ritenuta inagibile. Detto ciò, secondo il parere dei legali
interrogati dall’amministrazione, il suddetto documento non solo non ha
valenza, ma dà mandato a chi in questo momento gestisce Casa Serena ad assumere
chi vuole nonostante si tratti di soldi pubblici che vanno rendicontati ai
contribuenti! A tal proposito, noi lavoratori rabbiosi per tutta una serie di
ingiustizie perpetrate dalla stessa cooperativa, veniamo a conoscenza dell’assunzione
di quattro figure professionali senza aver attinto dalla graduatoria e in più
che due di loro sono personaggi legati a una consigliera comunale...
Ma
nonostante l’ordine del giorno fosse improntato su specifiche risposte inerenti
alla struttura e alla possibilità di rientrare a lavori ultimati, si è ripreso
il discorso dei bandi posti in essere con i fondi dei Piani di Azione e
Coesione che giustamente non ci soddisfano, ci è stata fatta una proposta da
parte della Cooperativa “Genesi” consistente nella possibilità di farci
lavorare come sostituzioni nei servizi s.a.d.a., chiudendoci in definitiva le
porte del plesso di Via Sciva dal quale è partita la nostra odissea!Chiaramente,
abbiamo rifiutato a gran voce l’offerta che – a nostro avviso – ci sa tanto di
elemosina, più volte abbiamo ribadito il concetto che l’obiettivo da noi
prefissato e per il quale lotteremo fino allo stremo delle forze è rientrare a
Casa Serena.
Il fatto grave, che poi ha determinato la necessità di chiedere un
controllo ferrato da parte dell’amministrazione comunale nei confronti della
cooperativa, è stata la telefonata incrociata tra un operatore in pensione dal
primo aprile c.a. e la smentita del presidente Busacca sulla vicenda in
merito... Dire vergognoso è poco, ma abbiamo espresso una volta per tutte la
possibilità di prendere in considerazione la voce di chi lavora e ogni giorno
ha a che fare con chi gestisce la stragrande maggioranza degli appalti dei
servizi sociali, perché attraverso questa prova provata urgono seri controlli
una volta affidati i servizi!
L’assessore
ribadisce, inoltre, che è stato appena pubblicato il bando di Casa Serena nel
quale il dipartimento ha volutamente inserito l’atto di indirizzo attraverso il
quale non potranno essere assunte figure professionali senza attingere dalla
graduatoria esistente, ma è pur vero che fino a giugno 2018 la situazione resta
invariata. Noi lavoratori alla luce dei riscontri sui lavori ultimati, sulla
reale possibilità di allargare i posti della casa di riposo comunale, chiediamo
nel rispetto delle aspettative alle quali tutti noi ci siamo aggrappati in
questi anni, il reintegro nella struttura! Dopo di che riteniamo ormai
improrogabile affidarci a un legale visto che sulle assunzioni il conflitto d’interessi
è palese e dimostreremo, inoltre, che su alcune documentazioni ci siano state
delle omissioni d’atti d’ufficio!