MESSINA
Legge sulle unioni civili, se ne parla al convegno sulla Vulnerabilità esistenziale e strumenti di tutela
di Redazione
Nei
giorni 16 e 17 marzo, presso l’Università degli studi di Messina, Dipartimento
di Giurisprudenza, si è tenuto un convegno sulla Vulnerabilità esistenziale e
strumenti di tutela, con il patrocinio del Consiglio Notarile di Messina, l’Ordine
degli Avvocati di Messina, il Comitato per le pari opportunità dell’Università
di Messina e la Società Italiana degli studiosi del Diritto Civile. Il convegno
ha offerto un’interessante e articolata disamina delle diverse forme di
vulnerabilità sociale, e delle possibili tutele per aiutare le vittime di
violenze domestiche, gli emigranti clandestini, le persone diversamente abili e
altre categorie di persone che si trovano in una condizione di vulnerabilità
sociale.
In
particolare, la dott.ssa Rita Russo, consigliere della Corte d’Appello di
Catania, è intervenuta sul tema “orientamenti sessuali e principio di non
discriminazione”. La relatrice ha ripercorso il processo evolutivo della
recente legge del 20 maggio 2016, n. 76, c.d. “Cirinnà”, che ha introdotto, nel
nostro ordinamento, le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Come
sempre avviene, la legge rappresenta la sintesi delle esigenze di
regolamentazione che trovano la loro origine nella vita reale e animano i
dibattiti culturali, i movimenti di opinione e le aule dei tribunali. Sicuramente,
la sentenza che maggiormente ha accelerato il processo di approvazione della
legge è stata quella della Corte Costituzionale, che ha dovuto pronunciarsi su
un caso particolare.
Il
caso riguardava un cambiamento di sesso, che faceva venir meno un presupposto
essenziale del matrimonio precedentemente contratto. L’innovativa pronuncia, in
questo caso, ha cercato di tutelare le due donne e la loro volontà di rimanere
insieme e ha deciso di mantenere, provvisoriamente, gli effetti del matrimonio in
attesa della futura regolamentazione della materia, che da quel momento, con
questa pronuncia, è diventata urgente ed imprescindibile. I relatori del
convegno hanno guidato l’uditorio verso interessanti riflessioni sul ruolo dell’interprete
del diritto, evidenziando come gli strumenti di tutela delle vulnerabilità
devono porre al centro di tutto il valore della persona, con i suoi bisogni
materiali, affettivi ed emotivi, per avere un sicuro criterio di comprensione
della complessità, tra diritto positivo, vita reale, evoluzione e cambiamenti
sociali.
|