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 lunedì 12 marzo 2018

OSPEDALE SAN VINCENZO

Taormina – Tra le corsie dell’ospedale il Progetto culturale “Bandiere di vita, il valore dell’essere”

di Redazione


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“Il potere terapeutico della bellezza”: la Fondazione “Fiumara d’Arte” incontra l’Ospedale San Vincenzo di Taormina per dar vita a un lavoro incentrato sul valore della conoscenza come “cura” per una società anestetizzata dall’individualismo. Il nuovo progetto “Bandiere di vita, il valore dell’essere”, vede il mecenate messinese Antonio Presti ancora protagonista nel territorio della riviera ionica dopo il dono elargito alle Rocce di Capo Mazzarò: per il creatore della “Fiumara d’Arte” la restituzione si rivela ancora una volta via maestra che ispira l’azione, un agire caratterizzato da quello spirito di condivisione e apertura verso le istanze del territorio che connota da anni le attività della Fondazione.

Il mecenate ha invitato le scuole della costiera ionica a rinnovare il dono delle bandiere-quadro, opere che saranno poi esposte in mostra permanente nelle corsie dei reparti dell’Ospedale San Vincenzo di Taormina. Un’iniziativa – quella presentata stamattina – nata per regalare un pensiero di gioia e di speranza a tutti i degenti di un luogo che deve necessariamente dialogare con l’Arte e la Bellezza. I progetti, proposti da Antonio Presti per l’Ospedale San Vincenzo, intendono restituire alle nuove generazioni il “Valore dell’Essere” come impegno civile e dono disinteressato: una riconsegna artistica, in primo luogo, come gioia condivisa in uno spazio segnato dalla sofferenza. “La direzione aziendale ha inteso accogliere un progetto che estendesse gli occhi e la mente oltre le pareti del San Vincenzo – ha spiegato il direttore sanitario del presidio taorminese, Rosario Cunsolo – che fosse in armonia con la sua mission, cioè quella di curare il corpo, che infondesse messaggi rassicuranti di vita e di speranza”.

Le opere donate dai ragazzi, grandi tele colorate (240 x 150 cm) corredate da brevi componimenti e racconti personali, saranno testimonianza di una bellezza figlia dell’armonia universale, rinnovamento di quella dialettica tra etica ed estetica, oggi spesso soffocata da un bieco individualismo e piegata da una rivoluzione tecnologica disumanizzante. Gli studenti coinvolti saranno così protagonisti dello scambio ideale di un patrimonio immateriale con i pazienti della struttura: una comunicazione puramente emozionale attraverso i colori e la forza eversiva della parola, un incontro tra mondi distanti per rifondare su nuove basi il senso stesso di una comunità. Tema centrale del progetto, come detto, il “Valore dell’Essere”. Da un punto di vista filosofico della conoscenza, quella dell’essere è una nozione semplice e universale: essere significa, infatti, esistere come pura essenza.

Affermare il proprio essere equivale dunque ad affermare di esistere come entità unica e irripetibile. Nella natura dell’essere, si contrappongono il materialismo e l’idealismo, il soggettivismo e l’oggettivismo. In un’epoca che schiaccia le coscienze, espropriando la Bellezza, occorre, come unico atto di salvezza, riappropriarsi dell’essenza dell’essere: contro la frenesia del consumismo, l’inutile apparenza o la vanità del possesso. Un progetto, infine, che può dare un senso ulteriore al giuramento di Ippocrate e a quei concetti di civiltà e cittadinanza che dovrebbero sempre accompagnare la convivenza sociale negli spazi pubblici.


 


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