MALTA
Inaugurazione della statua di Gesù Redentore a Senglea
di Fra Mario Attard
 Dopo
nove mesi di studio e lavoro intensivo di restauro e conservazione, il 3 marzo
2018, è stata inaugurata la statua di Gesù Redentore nella Basilica di Senglea.
La statua aveva bisogno dei restauri per conservare la singolare bellezza
artistica che possiede. La cerimonia dell’inaugurazione della statua ha incluso
anche la presentazione del lavoro intenso dei lavori effettuati. Venerdì 9
marzo, alle ore 18.00, a Senglea si organizzerà il tradizionale pellegrinaggio
quaresimale con la statua devota di Gesù Redentore. Terminato il pellegrinaggio,
mons. Charles J. Sciculna, l’arcivescovo di Malta, celebrerà la messa nella
chiesa parrocchiale. Questo sarà il primo impegno pastorale pubblico che l’arcivescovo
svolgerà dalla sua venuta dalla missione che il Santo Padre ha chiesto di
svolgere in Cile.
Durante
tutta la quaresima, la statua devotissima del Redentore sarà esposta per la
devozione e venerazione pubblica nella stessa Basilica. Seguendo le
celebrazioni della Settimana Santa, la statua subirà un trattamento speciale
che si chiama anoxia che protegge questa santa immagine dai visitatori. Dunque,
durante il mese di aprile il Redentore non sarà esposto alla venerazione
pubblica dei fedeli. In collegamento con l’intero processo di restauro che si
sta compiendo sulla statua di Gesù Redentore, nelle prossime settimane sarà
pubblicato un libro con il titolo Ir-Redentur: History, Art, and Cult of the
Miraculous Effigy of Christ the Redeemer at Senglea (Il Redentore: La Storia, l’Arte
e il Culto della Immagine Miracolosa di Cristo il Redentore a Senglea). Il
libro includerà anche la documentazione storica legata alla statua nel contesto
della processione del Venerdì Santo a Senglea.
Interessante
elencare che la devozione per l’immagine miracolosa di Gesù Redentore risale al
diciottesimo secolo, precisamente al 1727. Infatti, questa data ci indica che
la statua era già esposta per la venerazione dei fedeli nell’Oratorio della
Fratellanza del Crocifisso. Nel corso della peste del 1813, il capitolo della
Collegiata di Senglea fece un voto che se la loro città fosse stata risparmiata
dalla terribile sorte di questo flagello, si sarebbero svolte, annualmente, tre
processioni di ringraziamento intorno alla città. Una di queste processioni, con
la statua di Gesù Redentore, proprio nella Terza Domenica dopo la Pentecoste.
Non sappiamo né la data e neanche lo scultore originale della statua.
Nonostante questa mancanza d’informazione sappiamo che il grande statuario
maltese e sengleano, noto come Carlozzu, fece dei grandi lavori di restauro su
questa statua nel diciannovesimo secolo.
Quando
vedo questa devotissima e veneratissima statua di Gesù Redentore, mi vengono
spontaneamente in mente le bellissime parole di Papa Francesco fatte alla messa
mattutina a Casa Santa Marta del 26 settembre 2014. “Il Figlio dell’uomo, cioè il Messia, l’Unto, deve soffrire molto,
essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e degli scribi, venire
ucciso e risorgere. Questa è la strada della vostra liberazione. Questa è la
strada del Messia, del Giusto: la Passione, la Croce. E a loro spiega la sua
identità... È tanto l’amore di Dio, è tanto brutto il peccato, che Lui ci salva
così: con questa identità nella Croce. Non si può capire Gesù Cristo Redentore
senza la Croce: non si può capire! Possiamo arrivare fino a pensare che è un
gran profeta, fa cose buone, è un santo. Ma il Cristo Redentore senza la Croce
non lo si può capire... Ci prepara a essere dei cirenei per aiutarlo a portare
la Croce. E la nostra vita cristiana senza questo non è cristiana. È una vita
spirituale, buona… Gesù è il grande profeta, anche ci ha salvato. Ma Lui e io
no... Tu con Lui! Facendo la stessa strada. Anche la nostra identità di
cristiani deve essere custodita e non credere che essere cristiani è un merito,
è un cammino spirituale di perfezione. Non è un merito, è pura grazia”.
O
Redentore misericordioso, o Gesù Nazareno, nostro Salvatore. Sto qui, dinanzi a
te, a venerarti. Ti prego Signore, con grande umiltà, volgi il tuo sguardo
misericordioso e amorevole su di me. Dammi tutte le grazie che ho bisogno per
servirti sempre per la tua gloria e la mia santità. O Gesù Redentore, fa che io
ti assomigli nella tua tenerezza, umiltà e comportamento con tutti i miei
fratelli e sorelle. Dammi un cuore che sente come il tuo. Dammi un cuore che
comprende e mostra misericordia. O Gesù misericordioso fa che la carità e la
pace regneranno sempre nelle nostre famiglie, paesi, città e società. Ti prego
questo per mezzo del tuo grande amore. Amen.
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