mercoledì 21 febbraio 2018
MALTA
Incontri di fede
di Fra Mario Attard
Ultimamente
noi, i frati della Provincia Cappuccina Maltese, possediamo la grande grazia di
andare tutti insieme al consueto ritiro annuale. Il predicatore di questo
ritiro è il nostro carissimo confratello, Fra Stefan Kozuh, il vicario generale
dell’Ordine dei Frati Cappuccini. Il duplice scopo di questo ritiro è di
aiutarci ad approfondire la nostra relazione intima e d’amicizia con Gesù. E
poi, come una diretta conseguenza di questa relazione, l’automatico recupero
dell’incanto della vita, cioè la gioia della vita. Fra Stefan ci introduce al metodo
della lettura pregata. Siccome la mente umana si distrae tanto facilmente,
questo modo di pregare aiuta parecchio a concentrarsi su Dio. Dopo di tutto – e
come ha ben rilevato Fra Stefan – chi non parla con Dio non ha diritto di
parlare su Dio. Allora il metodo della lettura pregata fa sì che la lettura,
piano piano, delle bellissime parole delle preghiere, ci aiuti a interiorizzare
l’amore personale di Dio a ciascuno di noi. Per aiutarci a maturare di più
nella scuola della preghiera, Fra Stefan ci ha regalato il bel libro del
cappuccino spagnolo vissuto in Messico, Ignacio Larrañaga. Il titolo del libro
è “Incontro: Manuale di Preghiera”. Questo modo di pregare è stato per me un
grandissimo aiuto nella ricerca di Dio. Infatti, sullo stesso suggerimento del
nostro predicatore, in queste giornate di preghiera ho veramente assaggiato
quello che dice il Salmo 34 verso 8: Provate e vedrete quanto il Signore è
buono! Beato l’uomo che confida in lui.
Leggendo
e meditando la preghiera numero 3 del libro “Incontro…” mi sono reso conto del
mio peccato di non voler vedere. Dice il testo della preghiera: Non voglio
vedere. E questo è anche il mio peccato: molte volte, non voglio vedere.
Motivato da questo grande desiderio di vedere ho pregato il Signore: Voglio
vedere, Signore, voglio vedere. Poi, questo mio arduo desiderio di vedere mi ha
spalancato la porta del mio cuore alla preghiera numero 7, la preghiera di Sant’Anselmo
che s’intitola: Cerco il tuo volto, Signore. Ecco il testo della preghiera:
Insegnami a cercarti, mostrami il tuo Volto, perché se non me lo insegni Tu,
non potrò incontrarti. Non ti potrò incontrare se Tu non ti fai presente. Ti
cercherò desiderandoti, ti desiderò cercandoti. Amandoti ti incontrerò.
Incontrandoti ti amerò. Amen.
Ma
come ho incontrato il Signore in quella settimana? La prima figura che mi viene
nella mente e anima è, indubbiamente, Maria! Ecco un quadretto stupendo che,
sul suo conto, racconta o meglio descrive precisamente come Maria è un modello
autentico di fede per tutti noi credenti. La preghiera numero 60 ci dice così
su Maria, la Signora del Silenzio: Sei disponibile e ricettività. Sei fecondità
e pienezza. Sei attenzione e sollecitudine per i fratelli. Sei vestita di
fortezza. In Te, non esiste dispersione. In un atto semplice e totale, la tua
anima, tutta immobile, è paralizzata ed identificata con il Signore. Sei in Dio
e Dio è in Te. Il Mistero totale ti avvolge e ti penetra, ti possiede, occupa e
integra tutto il tuo essere. Sembra che tutto sia rimasto paralizzato in Te,
tutto si sia identificato con Te: il tempo, lo spazio, la parola, la musica, il
silenzio, la Donna, Dio. Tutto è stato assunto in Te e divinizzato.
Questa
preghiera, giustamente, rileva come Maria è il nostro modello di fede. Anche
Papa Francesco, nella sua catechesi del 23 ottobre 2013, spiega questa
affermazione assai importante per la nostra fede cristiana: “Maria come modello
di fede. In che senso, Maria rappresenta un modello per la fede della Chiesa?
Pensiamo a chi era la Vergine Maria: una ragazza ebrea, che aspettava con tutto
il cuore la redenzione del suo popolo. Ma in quel cuore di giovane figlia d’Israele
c’era un segreto che lei stessa ancora non conosceva: nel disegno d’amore di
Dio era destinata a diventare la Madre del Redentore. Nell’Annunciazione, il
Messaggero di Dio la chiama ‘piena di grazia’ e le rivela questo progetto.
Maria risponde ‘sì’ e da quel momento la fede di Maria riceve una luce nuova:
si concentra su Gesù, il Figlio di Dio che da lei ha preso carne e nel quale si
compiono le promesse di tutta la storia della salvezza. La fede di Maria è il
compimento della fede d’Israele, in lei è proprio concentrato tutto il cammino,
tutta la strada di quel popolo che aspettava la redenzione, e in questo senso è
il modello della fede della Chiesa, che ha come centro Cristo, incarnazione
dell’amore infinito di Dio.
Come
ha vissuto Maria questa fede? L’ha vissuta nella semplicità delle mille
occupazioni e preoccupazioni quotidiane di ogni mamma, come provvedere il cibo,
il vestito, la cura della casa... Proprio questa esistenza normale della
Madonna fu il terreno dove si svolse un rapporto singolare e un dialogo
profondo tra lei e Dio, tra lei e il suo Figlio. Il ‘sì’ di Maria, già perfetto
all’inizio, è cresciuto fino all’ora della Croce. Lì, la sua maternità si è
dilatata abbracciando ognuno di noi, la nostra vita, per guidarci al suo
Figlio. Maria è vissuta sempre immersa nel mistero del Dio fatto uomo, come sua
prima e perfetta discepola, meditando ogni cosa nel suo cuore alla luce dello Spirito
Santo, per comprendere e mettere in pratica tutta la volontà di Dio.
Con
l’autore della Lettera agli Ebrei, concludo questa riflessione dicendo che è
per fede (vedi Eb 11) che Maria rappresenta un modello per la Chiesa; è per
fede che Maria aspettò la redenzione del suo popolo; è per fede che Maria
diventò la Madre del Redentore; è per fede Maria è piena di grazia; è per fede
Maria rispose sì all’invito dell’angelo; è per fede che Maria visse nella
semplicità delle mille occupazioni e preoccupazioni quotidiane di ogni mamma; è
per fede che Maria è la perfetta discepola, meditando ogni cosa nel suo cuore
alla luce dello Spirito Santo, per comprendere e mettere in pratica tutta la
volontà di Dio; è per fede che Maria rimase solida sotto la Croce del suo Figlio
Gesù; ed è per fede che lo accolse resuscitato dalla morte e vincitore per
sempre sulla morte e il peccato. Infine, è per fede che Maria accolse la
discesa dello Spirito Santo sulla Chiesa.
E
la sua eccelsa fede l’ha premiata perché l’ha fatta entrare nella maternità
divina e anche la maternità umana di tutti gli uomini. Dunque, esattamente come
ci ha insegnato Gesù, Maria visse la conseguente parola in un modo
straordinario e completo: Mia madre e i miei fratelli sono quelli che ascoltano
la parola di Dio e la mettono in pratica (Luca 8,21). Se Maria è quella donna
che ha ascoltato e messo in pratica, proprio alla lettera, la parola di Dio, perché
non invitiamola a pregare con noi per supportarci a crescere nella nostra fede?
Signore, con Maria, Ti prego: aumenti in me la fede. Amen.
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