DIETRO FRONT
Gli Omega3 non proteggono da rischi cardiovascolari
di Redazione
 Gli
integratori di grassi omega 3, abbondanti nel pesce grasso come il salmone, non
hanno alcuna funzione protettiva per il cuore come sembravano suggerire alcune
ricerche passate: la loro assunzione non riduce il rischio di morte per eventi
cardiovascolari. È la sentenza che giunge da un’ampia revisione (meta-analisi)
di studi precedentemente pubblicati sull’argomento. La meta-analisi, apparsa
sulla rivista JAMA Cardiology, esclude, quindi, un effetto protettivo per
queste sostanze e conclude che non vi sono dati a supporto dell’utilità di
assumere tali integratori per il cuore. La notizia, riportata su Ansa.it,
spiega che lo studio è stato condotto da Robert Clarke, epidemiologo presso la
University of Oxford. L’analisi ha considerato un totale di 77.917 persone con
problemi cardiovascolari o ad alto rischio di soffrirne, il 61 per cento
maschi, di età media 64 anni. Gli studi analizzati sono durati in media 4,4
anni e la dose di omega-3 considerata in ciascun lavoro va da un minimo di 226
a un massimo di 1.800 milligrammi al giorno. In nessun modo, i dati di questi
studi riesaminati lasciano intravedere la possibilità di ridurre il rischio di
eventi cardiovascolari come l’infarto o di ridurre il rischio di morte per essi
assumendo omega-3. L’Associazione statunitense ‘American Heart Association’, fa
notare Clarke, raccomanda l’uso di integratori di omega-3 a pazienti con
malattia delle coronarie, ma alla luce di questa analisi non vi sono dati a
supporto di questa raccomandazione, conclude.
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