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 martedì 19 gennaio 2016

AUTISMO

La Musica come Terapia

di Barbara Cortimiglia


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L’autismo è un disturbo pervasivo dello sviluppo e si manifesta entro il terzo anno di età dalla nascita. In passato era una malattia rara che colpiva un bambino ogni 2500, oggi, invece, ne colpisce uno ogni 120/150. Recenti studi fanno pensare che la sindrome colpisca soprattutto i maschi in una parte estrema del loro cervello. Tale disturbo neurologico viene distinto come un ritardo mentale che comporta gravi deficit di comunicazione, di comportamento e grave compromissione dell’integrazione sociale. I portatori di questa patologia è come se vivessero all’interno di una campana di vetro che impedisce loro ogni contatto socio-affettivo con il mondo esterno. Il sintomo più evidente è, infatti, l’isolamento dal resto del mondo con assenza di linguaggio verbale e non verbale presentando, dal punto di vista comportamentale, un vasto repertorio di condotte ripetute ossessivamente, le cosiddette “stereotipie” che, nei casi più gravi, fanno emergere comportamenti autolesionistici. Le capacità cognitive di una persona autistica variano in relazione a due diversi tipi di diagnosi, autismo “a basso funzionamento con ritardo mentale” o “ad alto funzionamento senza ritardo mentale”, detta anche sindrome di Asperger.

Ancora oggi non sono note le cause dell’autismo. Si sa con certezza che è di origine organica e che interessa la funzione cerebrale, mentre fino a poco tempo fa si attribuiva la causa ad una madre poco empatica e, dunque, ad un disturbo dei rapporti primari con la figura di accudimento. Non esistono cure specifiche, ma si possono realizzare interventi terapeutici finalizzati allo sviluppo ed al miglioramento delle capacità comunicative gravemente compromesse conferendo a tali soggetti la possibilità di porsi in contatto con l’ambiente circostante e, quindi, ottenere un maggior senso di autonomia partendo da abilità residue. La musicoterapia, intesa come metodologia di intervento, a tal proposito, permette di comunicare attraverso un codice alternativo a quello verbale, che si identifica nel suono, nella musica e nel movimento, i quali divengono elementi essenziali atti ad aprire canali di comunicazione ed una finestra nel mondo interno dell’individuo.

Dal punto di vista terapeutico la musica è attiva stimolazione multisensoriale, relazionale, emozionale e cognitiva. Essa fa da ponte tra la realtà e l’irrealtà in cui vive isolato ed in silenzio il soggetto che ne è colpito. Infatti, l’elemento musicale può stimolarlo ed indurlo a reagire e, quindi, a comunicare proprio attraverso il suono. Tale terapia, adottata in diversi ambiti della prevenzione, riabilitazione e sostegno, permette di ottenere una maggiore integrazione sul piano interpersonale, favorendone un miglior equilibrio ed armonia psico-fisica.


 


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