mercoledì 10 gennaio 2018
INIZIATIVA CARREFOUR SICILIA
In Sicilia con la bio-shopper si promuove la filiera agricola
di Redazione
In
Sicilia, la polemica sulle bio-shopper a pagamento – che in questi giorni sta
rimbalzando sui media – si trasforma in promozione per l’ambiente e la salute.
Un’operazione legata alla valorizzazione del territorio e del comparto agricolo
che mira a costruire fiducia nei consumatori, oggi trascinati dalla rivolta
digitale (e non solo) contro la legge 123/2017 entrata in vigore l’1 gennaio.Acquistando
tre prodotti al banco dell’ortofrutta (e, quindi, tre sacchetti ultraleggeri),
Carrefour Sicilia regala un’arancia: simbolo di un mondo – quello agrumicolo –
che rappresenta l’Isola con la sua Natura, ma anche con le criticità che spesso
non consentono di potenziarla; emblema di una filiera che oggi più che mai
richiede dignità a gran voce, partendo proprio dalle campagne, dai coltivatori,
dal valore di un prodotto che rappresenta un pezzo (importante) di economia.
Così,
il sapore amaro dei 2 centesimi alla cassa per l’acquisto obbligatorio delle
buste biodegradabili e compostabili per i prodotti da banco, verrà addolcito
dal succo di una Sicilia operosa e ingegnosa: “Per questa operazione, che vuole essere un’iniezione di fiducia per i
consumatori della grande distribuzione – spiega Angelo Agliata, direttore
generale Gruppo Cds (Centro Distribuzione Supermercati) – abbiamo scelto come partner ‘Rosaria’, azienda che produce nella Piana
di Catania: una zona collocata tra i 200 e i 300 metri di altitudine, densa di
storia e tradizione e con una grande vocazione per la coltura delle Arance
rosse. Un marchio che punta prima di tutto alla qualità e alla promozione del
brand Sicilia, in Italia e all’estero”. Perché grazie alla forte escursione
termica tra giorno e notte, causata dall’Etna, il frutto acquista quel
particolare processo di pigmentazione che ne esalta sì il sapore, ma che
richiede soprattutto attenzione, difesa e grande dedizione.
Così,
chi andrà a fare la spesa, durante il pit stop tra frutta, verdura e prodotti freschi,
avrà due buoni motivi per spingere il carrello oltre la polemica: da un lato,
infatti, il consumatore siciliano con i 2 cent in aggiunta allo scontrino,
sosterrà l’economia circolare, strizzando l’occhio all’ambiente; dall’altro,
proverà il sapore di raccogliere un frutto che parla la sua lingua e racconta
la sua terra. “Il nostro Gruppo –
continua Agliata – investe da sempre sul
territorio a sostegno dell’economia locale: vogliamo dimostrare ai consumatori,
nell’ottica di un rapporto di collaborazione tra impresa e comunità, che le
sfide si affrontano insieme e che il valore dei sacchetti bio viene riscattato
da un gesto che esalta i nostri sapori, i nostri profumi e la nostra passione.
Il meglio che la Sicilia produce e offre”.
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